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22-12-2016 n. 1443 - MIUR DDG

Piano di formazione del personale ATA

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Direzione Generale per il personale scolastico

 

IL DIRETTORE GENERALE

 

VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, recante “Norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche“;

VISTA la legge 31 dicembre 2009, n. 196 “legge di contabilità e finanza pubblica”;

TENUTO CONTO che l’art. 1, comma 601, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, come modificato dal Decreto Legge del 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla Legge del 7 agosto 2012, n. 135, prevede che con il Decreto del Ministro dell’Istruzione, Università e della Ricerca debbono essere stabiliti i criteri e i parametri per l’assegnazione diretta alle scuole, nonché per la determinazione delle misure nazionali relative al sistema pubblico di istruzione e formazione, a valere sui Fondi per il funzionamento delle istituzioni scolastiche;

CONSIDERATO che nei “Fondi per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”, di cui al citato art. 1, comma 601, sono confluiti l’autorizzazione di spesa di cui alla Legge 18 dicembre 1997, n. 440, l’autorizzazione di spesa di cui all’art. 1, comma 634, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, nonché quota parte delle risorse finanziarie destinate alla realizzazione del Piano programmatico, di cui all’art. 1, comma 3, della Legge 28 marzo 2003, n. 53;

VISTO l’art. 1, comma 1, della legge 18 dicembre 1997, n. 440, che individua le possibili destinazioni per l’autorizzazione della spesa di cui alla medesima legge;

VISTO il D.P.C.M. n. 98 dell’11 febbraio 2014, pubblicato sulla G.U. n. 161 del 14 luglio 2014, con il quale è stato approvato il nuovo “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”;

VISTAl a Legge 28/12/2015 n. 208 concernente le “Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Legge di stabilità 2016);

VISTA la Legge 28/12/2015 n. 209 di approvazione del “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e del Bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018”;

VISTO il Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 28/12/2015 n. 482300, recante la “Ripartizione in capitoli delle unità di voto parlamentare relative al Bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018”;

VISTA la tabella 7 allegata al suddetto Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 28/12/2015 n. 482300 in cui risultano iscritte, per l’anno finanziario 2016, le risorse finanziarie suddivise nei diversi centri di responsabilità amministrativa di questo Ministero; VISTO il Decreto del Ministro n. 2 del 4 gennaio 2016 riguardante l’assegnazione delle risorse finanziarie iscritte nello stato di previsione del MIUR ai titolari dei centri di responsabilità amministrativa;

VISTO il Decreto Dipartimentale n. 95 del 22 febbraio 2016 di assegnazione delle risorse finanziarie, in termini di competenza, residui e cassa, ai centri di costo del Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e di formazione;

VISTO Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per il quadriennio 2006-2009 del comparto scuola;

VISTO il D.M. n. 663 del 1 settembre 2016 (ex 440) concernente “Criteri e parametri per l’assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche nonché per la determinazione delle misure nazionali relative la missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche“;

PRESO ATTO che l’art. 25 comma 1, del sopra citato Decreto Ministeriale n. 663/2016, affida alla Direzione Generale per il personale scolastico la somma di € 2.300.000,00 (duemilionitrecentomila/00) per rafforzare la capacità amministrativa del personale ATA e realizzare iniziative formative rivolte a garantire una gestione efficace dei servizi della scuola;

CONSIDERATO che l’art. 25, comma 2, lettera a) del sopra citato Decreto Ministeriale, affida alla Direzione generale per il personale scolastico la ripartizione della somma complessiva di € 2.300.000,00 per ambiti regionali e in proporzione al numero dei soggetti da formare;

CONSIDERATO che le iniziative in argomento non sono soggette al limite di spesa di cui all’articolo 6, comma 13, del decreto legge 31 maggio 2010, n.78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n.122, così come stabilito con la circolare n.33 del 28 dicembre 2011 della Ragioneria Generale dello Stato, paragrafo 4;

PRESO ATTO che l’art. 25, al comma 2 , lettera b) del citato Decreto Ministeriale, stabilisce che la Direzione Generale per il personale scolastico definisce i criteri e le modalità di gestione dei corsi formativi da realizzare;

VISTO il D.M. n. 797 del 19/10/2016 con il quale è stato adottato il Piano di formazione docenti 2016-2019;

VISTO che il sopracitato D.M. n. 797 del 19/10/2016 ha previsto di assegnare le risorse finanziarie alle scuole polo per la formazione;

TENUTO CONTO che nel medesimo D.M. è inoltre specificato il ruolo delle scuole-polo per la formazione, che hanno anche il compito di garantire una corretta gestione amministrativo contabile delle iniziative di formazione realizzate dalle reti di situazioni scolastiche presenti nell’ambito e di interfacciarsi con l’USR per le attività di co-progettazione, monitoraggio e rendicontazione.

 

D E C R E T A

 

Art. 1

(Oggetto)

Il presente decreto, ai sensi dell’art. 25, comma 2 lettera a) del Decreto Ministeriale n. 663 del 1 settembre 2016, ripartisce per ambiti regionali in proporzione al numero dei soggetti da formare, secondo l’allegata tabella A, lo stanziamento € 2.300.000,00 (duemilionitrecentomila/00) per la formazione del personale ATA. Inoltre, ai sensi del comma 2, lettera b) del medesimo articolo sono definiti i criteri e le modalità di gestione dei corsi formativi da realizzare.

 

Art. 2

(Obiettivi)

Ai sensi dell’art. 25, comma 1 del citato Decreto Ministeriale, l’iniziativa formativa è destinata a rafforzare la capacità amministrativa del personale ATA attraverso la realizzazione di iniziative formative rivolte a garantire una gestione efficace dei servizi della scuola. In particolare, il modello formativo ha l’obiettivo di sviluppare le competenze del personale ATA necessarie, per il nuovo “ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza“ (art. 1 comma 1 della L.107/2015).

 

Art.3

(Tipologie dei corsi)

Le iniziative formative, realizzate all’interno della rete d’ambito, dovranno essere suddivise in tre fasi fondamentali:

1. Incontri di formazione in presenza della durata complessiva di 12/14 ore aventi l’obiettivo di trasmettere nuove competenze di carattere teorico-pratico ai corsisti. Le lezioni dovranno garantire l’utilizzo di metodologie didattiche innovative e l'interazione fra corsisti.

2. Laboratori formativi dedicati della durata complessiva di 6 ore (ad eccezione della qualificazione relativa all’area professionale B) con l’obiettivo di favorire lo scambio di esperienze e di stimolare la collaborazione con tutta la comunità scolastica: personale ATA, docenti, Dirigenti scolastici, alunni e genitori.

3. Redazione di un elaborato finale nel quale verrà analizzato un argomento/problema pratico con il coinvolgimento anche dei docenti e del dirigente scolastico della scuola in cui il corsista presta servizio.

Di seguito è rappresentato lo schema contenente le tipologie di corsi, l’area professionale di riferimento e la durata, ripartita per le diverse fasi previste.

 

 

Tipo corso

Area professionale del personale

Durata dei corsi

(in N. di ore)

1.Incontri formativi in presenza

2.Laboratori formativi dedicati

3.Redazione di un elaborato

finale

TOTALE

Qualificazione

A

12

6

6

24

Qualificazione avanzata – secondo

segmento

A

12

6

6

24

Qualificazione

B

14

16

6

36

Qualificazione avanzata – secondo

 

B

12

6

6

24

Qualificazione avanzata – terzo - segmento

 

B

12

6

6

24

Sviluppo e potenziamento

D

12

6

6

24

 

 

 

Art. 4

(Destinatari del percorso formativo)

E’ destinatario delle attività formative il personale ATA appartenente alle seguenti Aree:

 Area D - Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA);

 Area B - Assistente Amministrativo, Assistente Tecnico, Guardarobiere, Cuoco e Infermiere;

 Area A - Collaboratore Scolastico.

 

Art. 5

(Criteri di individuazione delle istituzioni scolastiche e relativi compiti)

Le scuole polo per la formazione delle reti d’ambito, già individuate tenendo conto di quanto previsto dal Decreto del Ministro n. 797 del 27/10/2016, sono le assegnatarie delle risorse finanziarie per la realizzazione dei percorsi formativi rivolti al personale ATA.

 

Art. 6

(Criteri di individuazione dei soggetti erogatori della formazione)

Le scuole polo per la formazione si avvarranno, per l’erogazione delle iniziative di formazione per il personale ATA, di formatori/facilitatori ed esperti con il compito di accompagnare il corsista nell’acquisizione delle nuove competenze. I formatori, possono essere utilizzati sia per la fase di incontri formativi in presenza, sia per i laboratori formativi dedicati e verranno individuati attraverso avviso pubblico, considerando i seguenti requisiti ritenuti essenziali:

 Esperienza almeno triennale di formazione nel contesto scolastico;

 competenze digitali / amministrative;

 conoscenze relative al piano di formazione connesso alle tipologie professionali interessate;

 abilità relazionali e di gestione dei gruppi.

segmento

 

Art. 7

(Tematiche dei corsi)

I temi su cui articolare i corsi di formazione tengono conto della specificità di ogni profilo professionale, in relazione alla legge n.107/2015 di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e dovranno a garantire momenti di interazione con gli insegnanti ed i dirigenti scolastici.

Gli argomenti dei corsi per l’area A possono riguardare:

 l’accoglienza e la vigilanza e la comunicazione;

 l’assistenza agli alunni con disabilità;

 la partecipazione alla gestione dell’emergenza e del primo soccorso.

Gli argomenti dei corsi per l’area B (profilo amministrativo) possono riguardare:

 il servizio pubblico: dalla cultura dell’adempimento alla cultura del risultato;

 i contratti e le procedure amministrativo-contabili (fatturazione elettronica, gestione della trasparenza e dell’albo-online, protocolli in rete, neoassunti, etc.);

 le procedure digitali sul SIDI;

 la gestione delle relazioni interne ed esterne;

 le ricostruzioni di carriera e i rapporti con le ragionerie territoriali.

Gli argomenti dei corsi per l’area B (profilo tecnico) possono riguardare:

 la funzionalità e la sicurezza dei laboratori;

 la gestione dei beni nei laboratori dell’istituzione scolastica;

 la gestione tecnica del sito web della scuola;

 il supporto tecnico all’attività didattica per la propria area di competenza;

 la collaborazione con gli insegnanti e con i dirigenti scolastici nell’attuazione dei processi di innovazione dell’istituzione scolastica ( PNSD, PTOF, etc.).

 

Per l’area B, dei profili di infermiere, guardarobiere e cuoco, saranno realizzati percorsi formativi dedicati in relazione alle diverse specificità dei profili.

Gli argomenti dei corsi per l’area D possono riguardare:

 autonomia scolastica: dalla cultura dell’adempimento alla cultura del risultato;

 la gestione del bilancio della scuola e delle rendicontazioni;

 le relazioni sindacali;

 la nuova disciplina in materia di appalti pubblici(Dlgs.50/2016) e gli adempimenti connessi con i progetti PON;

 la gestione delle procedure di acquisto attraverso il mercato elettronico ( acquistinretepa.it);

 la disciplina dell’accesso alla luce delle recenti innovazioni normative (Trasparenza, FOIA, etc. Dlgs.33/2013 e successive modificazioni);

 la gestione dei conflitti e dei gruppi di lavoro;

 il proprio ruolo nell’organizzazione scolastica e la collaborazione con gli insegnanti e con il dirigente scolastico nell’ambito dei processi d’innovazione della scuola(organico dell’autonomia, piano nazionale di scuola digitale, PTOF, RAV, etc.)

 la gestione amministrativa del personale della scuola.

 

Art. 8

(Certificazione individuale)

Al termine del percorso formativo verrà rilasciata una certificazione individuale delle attività svolte e degli apprendimenti conseguiti. Per le aree A e B, tale certificazione sarà utile come punteggio nell’attribuzione delle posizioni economiche.

Art. 9

(Riparto finanziamento)

L’allegata tabella A riporta il piano di riparto regionale dello stanziamento di € 2.300.000,00 (duemilionitrecentomila/00) disposto in proporzione al numero dei soggetti da formare e di una quota del 3% dell’intero importo da utilizzare per le attività di co-progettazione, monitoraggio e rendicontazione a cura degli USR.

 

Art. 10

(Rendicontazione delle attività e monitoraggio)

Le rendicontazioni dei progetti verranno disciplinate con apposito decreto della Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie, così come previsto dall’art. 37 del D.M. n. 663 del 1 settembre 2016.

 

Il monitoraggio delle attività verrà effettuato secondo quanto previsto dall’art. 38 del citato D.M. n. 663/2016.

 

IL DIRETTORE GENERALE

Maria Maddalena Novelli

Documento firmato digitalmente ai sensi del c.d.

Codice dell’Amministrazione Digitale e normativa connessa

 

 

TABELLA A

 

 

RIPARTIZIONE FONDI

Art. 25 del D.M. n. 663/2016

 

 

REGIONE

FONDI IMPEGNO

DI CUI PER QUOTA REGIONALE

Abruzzo

€ 56.679,00

 

€ 1.701,00

Basilicata

€ 31.377,00

€ 941,00

Calabria

€ 106.539,00

€ 3.197,00

Campania

€ 248.412,00

€ 7.452,00

Emilia Romagna

€ 147.852,00

€ 4.437,00

Friuli Venezia Giulia

€ 48.227,00

€ 1.446,00

Lazio

€ 195.203,00

€ 5.860,00

Liguria

€ 53.843,00

€ 1.615,00

Lombardia

€ 341.732,00

€ 10.252,00

Marche

€ 68.717,00

€ 2.061,00

Molise

€ 15.630,00

€ 470,00

Piemonte

€ 163.385,00

€ 4.904,00

Puglia

€ 163.832,00

€ 4.914,00

Sardegna

€ 76.720,00

€ 2.303,00

Sicilia

€ 224.021,00

€ 6.721,00

Toscana

€ 138.926,00

€ 4.171,00

Umbria

€ 38.236,00

€ 1.148,00

Veneto

€ 180.669,00

€ 5.420,00

TOTALE

€ 2.300.000,00

€ 69.013,00

 

 

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