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Contratto Integrativo Nazionale sui criteri di riparto del FUN dei dirigenti scolastici. Prosecuzione trattative al MIM

Lo SNALS-Confsal, pur considerando l'esiguità delle risorse aggiuntive per la retribuzione di posizione, valuta con attenzione che l'Amministrazione abbia avviato un sia pur timido tentativo di riequilibrare la forbice retributiva delle fasce

Si è svolto al MIM, presso la DGRUF, il previsto incontro con le organizzazioni sindacali per la prosecuzione delle trattative per il CIN per il 2024/25 relativo ai criteri di riparto e impiego della risorsa costituente il fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato. Per l’Amministrazione erano presenti i Capi Dipartimento, Dott. Nando Minnella e Dott.ssa Carmela Palumbo, il Direttore generale della DGRUF, Dott.ssa Antonella Iunti e il Direttore generale Fabrizio Manca.

In apertura, il Direttore della DGRUF Antonella Iunti ha comunicato che dovranno essere sottoscritti di nuovo i CIN 2020/21 e 2021/22 per un problema rilevato dagli organi di controllo sulle disponibilità finanziarie per l’anno finanziario 2021. Anche se si tratta di variazioni minime dovremo subire un ulteriore ritardo nella corresponsione delle reggenze e della retribuzione di risultato per l’a.s. 2023/24.

L’Amministrazione ha elaborato il nuovo testo del CIN, elaborato anche alla luce delle richieste delle organizzazioni sindacali. Il Fondo Unico viene suddiviso destinando una quota pari all’85% alla retribuzione di posizione e agli incarichi di reggenza, mentre il restante 15% è riservato alla retribuzione di risultato. Qualora, nella pratica, non venisse utilizzato l’intero 85% per la retribuzione di posizione e le reggenze, la parte residua verrebbe riassegnata alla retribuzione di risultato.

Per quanto riguarda le reggenze, quando un dirigente scolastico è chiamato a sostituire un collega assente o impedito per un periodo pari o superiore a trenta giorni, gli viene riconosciuta un’integrazione alla retribuzione di risultato pari all’80% della quota variabile della retribuzione di posizione riferita alla scuola affidata in reggenza. La durata dell’incarico viene considerata su base mensile per ogni periodo di almeno sedici giorni consecutivi di servizio. Finalmente viene recepita la nostra proposta di considerare, ai fini dell’attribuzione delle reggenze, anche le assenze di trenta giorni anziché solo quelle superiori a trenta, condizione che creava non pochi problemi ai colleghi che si devono assentare per motivi di salute.

Le istituzioni scolastiche sono classificate in tre fasce di complessità, determinate in base a un punteggio assegnato con criteri oggettivi. Le scuole con un punteggio superiore a cinquantadue rientrano nella fascia A, quelle con un punteggio compreso tra trentadue e cinquantadue nella fascia B, mentre quelle con un punteggio pari o inferiore a trentuno rientrano nella fascia C. In relazione a ciascuna fascia, è attribuito un importo specifico di retribuzione di posizione, composto da una quota fissa identica per tutte le fasce e da una quota variabile crescente con l’aumentare della complessità della scuola. L’Amministrazione ha proposto di aumentare la parte variabile della retribuzione di posizione di 450 euro per la fascia A, 500 euro per la fascia B e 550 euro per la fascia C. Lo SNALS-Confsal, pur considerando l’esiguità delle risorse aggiuntive per la retribuzione di posizione, valuta con attenzione che l’Amministrazione abbia avviato un sia pur timido tentativo di riequilibrare la forbice retributiva delle fasce. Ovviamente la questione dovrà essere affrontata in sede di revisione delle fasce e della conseguente rideterminazione degli indici di differenziazione. Le scuole hanno una loro intrinseca complessità e non sempre ad una scuola di maggiore dimensione coincide un’analoga complessità di gestione.

Nel testo, particolare attenzione è riservata anche alla differenziazione della retribuzione di risultato. Una maggiorazione del 30% del valore medio pro capite della retribuzione di risultato viene attribuita al 5% dei dirigenti che conseguono le valutazioni più elevate, sulla base di un sistema nazionale di valutazione. In caso di parità tra più dirigenti, l’attribuzione di tale maggiorazione avviene secondo criteri progressivi di preferenza, che comprendono il punteggio assoluto di complessità della scuola diretta, la continuità triennale di direzione, la consistenza patrimoniale dell’istituzione scolastica, la distribuzione territoriale dei plessi e infine l’anzianità di servizio.

Lo SNALS-Confsal ritiene che sarà molto difficile trovare dei criteri di preferenza che non replichino quelli utilizzati nella valutazione dei risultati o nella determinazione delle fasce. Sarebbe auspicabile utilizzare criteri oggettivi che tra l’altro entrano in gioco solo a parità di punteggio ed esclusivamente per il 5% dei dirigenti scolastici. La continuità e l’anzianità di servizio dovrebbero essere considerati come criteri imprescindibili insieme ad altri già individuati dall’Amministrazione, come la somma delle distanze tra la sede centrale e i plessi e il punteggio della fascia di appartenenza.

La retribuzione di risultato, per tutti i dirigenti, viene determinata in base alla valutazione ottenuta, articolata in quattro livelli: ottimo, buono, sufficiente e negativo. A ciascun livello corrisponde una percentuale della retribuzione di risultato, che va dal cento per cento per la valutazione ottima fino all’azzeramento per la valutazione negativa. Il calcolo del compenso è proporzionato ai giorni di effettivo servizio nel corso dell’anno scolastico, al netto dei periodi di assenza non retribuiti o di cessazione anticipata del servizio.

Per i dirigenti scolastici che si trovano in particolari posizioni di stato e per i quali non sia possibile applicare il sistema ordinario di valutazione, viene previsto il riconoscimento di un’indennità sostitutiva, pari alla media nazionale della retribuzione di risultato.

Il contratto assicura una clausola di salvaguardia: nel caso in cui l’applicazione dei nuovi criteri dovesse comportare una riduzione dell’importo della retribuzione di posizione rispetto a quello percepito precedentemente, viene garantito un differenziale in grado di mantenere invariata la retribuzione fino alla scadenza naturale dell’incarico in essere.

Infine, viene previsto un tavolo tecnico permanente tra Amministrazione e organizzazioni sindacali per affrontare eventuali problematiche nell’applicazione del contratto, anche con il supporto di un monitoraggio costante.

Prima dell’inizio dell’incontro, l’Amministrazione, rappresentata dai Direttori generali Tozza e D’Amico, ha illustrato anche i principali aspetti e le funzioni della piattaforma dedicata alla nuova valutazione dei dirigenti scolastici. Seguirà un altro incontro in cui verranno illustrate le modalità di intervento dei dirigenti scolastici. Abbiamo chiesto che gli USR pongano in essere adeguate azioni informative per l’uso corretto della piattaforma. In particolare abbiamo chiesto di conoscere le fonti dei valori relativi ai diversi indicatori, anche tenendo conto del ritardo con il quale è stato avviato il sistema di valutazione.

Scadenze di: giugno 2025