Si è svolto al MIM, presso la DGRUF, il previsto incontro con le organizzazioni sindacali per la prosecuzione delle trattative per il CIN relativo ai criteri di riparto e impiego della risorsa costituente il fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato. Per l’Amministrazione erano presenti i Capi Dipartimento, Dott Nando Minnella e Dott.ssa Carmela Palumbo, il Direttore generale della DGRUF, Dott.ssa Antonella Iunti e il Direttore generale Fabrizio Manca.
Il FUN 24/25 è stato incrementato con le nuove risorse contrattuali. Con la nuova determinazione del FUN, l’amministrazione ha proposto i seguenti importi della parte variabile della retribuzione di posizione: Fascia A (scuole con punteggio >52 pari al 23% del totale): € 22.100,00; Fascia B (scuole con punteggio da 32 a 52 punti pari al 64% del totale): € 18.100,00; Fascia C (scuole con punteggio < 32 punti pari al 13 % del totale): € 14.100,00.
Il CIN 24/25 introdurrà una nuova determinazione della retribuzione di risultato, legata agli esiti della nuova valutazione dei dirigenti scolastici, da poco introdotta con Decreto ministeriale e disciplinata da un decreto interdipartimentale.
La proposta del Ministero per la retribuzione di risultato, pari al 15% del FUN, prevede che ai In base all’esito delle valutazioni, secondo il Sistema adottato dall’Amministrazione, i dirigenti scolastici sono inseriti in tre livelli, a cui sono associate le differenti percentuali della retribuzione di risultato, secondo la seguente tabella:
Punteggio livello
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peso retribuzione
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80-100 punti
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Ottima valutazione
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100%
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55-79 punti
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Buona valutazione
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90%
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31-54 punti
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Sufficiente valutazione
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80%
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=< 30
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Valutazione negativa
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0%
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Quanto alla differenziazione della retribuzione di risultato la proposta ministeriale prevede che al 5%, calcolato su base regionale, dei dirigenti scolastici che conseguono le valutazioni più elevate è corrisposta una maggiorazione della retribuzione di risultato pari al 30% del valore medio pro-capite della risorsa destinata complessivamente alla retribuzione di risultato, calcolata al termine dell’as 2024/2025, previa verifica di quanto effettivamente erogato per le retribuzioni di posizione e per le reggenze. Si prevede che la retribuzione di risultato media sia pari a 6000 euro lordi. In caso di parità di valutazione più elevata sono previsti in ordine di priorità alcune preferenze, tra le quali il punteggio assoluto del grado di complessità dell’istituzione scolastica diretta, la frequenza di corsi di formazione, fino alla maggiore anzianità di servizio in qualità di dirigente scolastico.
Lo Snals-Confsal ha proposto di rendere graduale, progressiva e contenuta, soprattutto nella fase di avvio del nuovo sistema di valutazione, la differenza retributiva tra i dirigenti scolastici in relazione ai risultati della valutazione.
Abbiamo anche chiesto che i già modesti incrementi del FUN, disposti con le recenti disposizioni legislative, siano utilizzati per diminuire sia pur di poco le differenze tra le fasce. Riteniamo infatti che la complessità di gestione di una scuola siano pressoché sovrapponibili, indipendentemente dalla fascia di appartenenza delle istituzioni scolastiche. Da tale prospettiva abbiamo apprezzato l’accoglimento della nostra proposta di istituire un tavolo di confronto tecnico le problematiche che dovessero sorgere nell’applicazione del presente contratto, anche con l’ausilio dei risultati di apposito monitoraggio effettuato dall’Amministrazione. Allo stesso modo abbiamo apprezzato il mantenimento della clausola di salvaguardia che garantisce il livello di retribuzione in godimento sino alla scadenza naturale dell’incarico in essere, qualora dall’applicazione del contratto dovesse scaturire la decurtazione del valore della retribuzione di posizione rispetto a quella in godimento. Sui criteri di preferenza in caso di parità dei dirigenti scolastici destinatari della maggiorazione della retribuzione di risultato, riteniamo che il livello di complessità delle funzioni assegnate debba avere come condizione anche un adeguato periodo di continuità di servizio. Oltre tale criterio preferiremmo che siano individuati parametri oggettivi, per evitare duplicazioni di riconoscimenti.
In tale ottica, soprattutto nella fase di avvio della nuova valutazione, non siamo favorevoli ad assegnare priorità a parità di punteggio a quello conseguito per particolari obiettivi del sistema di valutazione. Almeno nella fase transitoria preferiremmo che si utilizzasse il criterio dell’anzianità.
Abbiamo infine chiesto che il Ministero chiarisca una volta per tutte la questione dei versamenti da effettuare per incarichi aggiuntivi, in particolare per le azioni del PNRR, che hanno di fatto carattere obbligatorio.
Il Capo Dipartimento Dott.ssa Palumbo ci ha assicurato che l’Amministrazione farà a breve un quesito formale alla Funzione pubblica. Vi terremo informati sugli sviluppi delle trattative.