Si è svolto al MIM, presso la DGPER, il previsto incontro con le organizzazioni sindacali per l’avvio del Confronto sui criteri generali delle modalità attuative del lavoro agile per i dirigenti delle istituzioni scolastiche ed educative ai sensi dell’art 5, comma 3, lettera h del CCNL area IR 2019-2021. Per l’Amministrazione era presente il Direttore generale della DGPER, Dott.ssa Palermo.
La Legge 22 maggio 2017 n. 81 (art. 18-24) disciplina il lavoro agile inserendolo in una cornice normativa e fornendo le basi legali per la sua applicazione anche nel settore pubblico.
Con la Direttiva n. 3 del 2017 in materia di lavoro agile a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri e della Ministra Madia possiamo dire che si avvia ufficialmente la stagione del “lavoro agile” nelle Pubbliche Amministrazioni. La Direttiva contiene in pratica gli indirizzi per l’attuazione dei commi 1 e 2 dell’articolo 14 della Legge 7 agosto 2015, n. 124, che delegava il Governo alla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, prevedendo l’introduzione di nuove e più agili misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei propri dipendenti. E contiene le linee guida per la nuova organizzazione del lavoro, finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti. L’area Istruzione e Ricerca sconta un notevole riardo nell’applicazione delle previsioni di legge anche per i tempi lunghi connessi alla stipula del CCNL 19/21 che all’art 11 introduce il lavoro agile come forma di svolgimento del lavoro dei dirigenti scolastici.
Le finalità dichiarate sono quelle dell’introduzione delle più innovative modalità di organizzazione del lavoro, basate sull’utilizzo della flessibilità, sulla valutazione per obiettivi, sulla rilevazione dei bisogni del personale dipendente, il tutto alla luce dei bisogni di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
L’Amministrazione ha consegnato alle organizzazioni sindacali la proposta MIM sul lavoro agile. Di seguito i punti principali della proposta.
Le attività lavorative in modalità agile sono:
- quelle che possono essere svolte al di fuori della sede di lavoro mediante strumentazioni tecnologiche e informatiche e/o con accesso a piattaforme digitali;
- quelle connesse alla predisposizione di provvedimenti e atti amministrativi e datoriali;
- quelle connesse alla partecipazione a riunioni degli organi collegiali della scuola che non abbiano carattere deliberativo nelle more della conclusione del confronto previsto dall'articolo 44, comma 6, del CCNL comparto IR 2019/2021;
- quelle relative alla partecipazione a riunioni di gruppi di lavoro organizzati a distanza;
- quelle connesse allo studio, analisi e stesura di relazioni e progetti;
- quelle connesse ad approfondimento normativo e di elaborazione dati;
- predisposizione di attività negoziale;
- ogni altra attività che non richieda la costante presenza fisica nella sede di lavoro.
La programmazione delle giornate di lavoro in modalità agile può essere stabilita nell’accordo sia su base mensile sia su base plurimensile, fino ad un massimo di 4 giornate lavorative mensili, e comunque garantendo nel complesso alla scuola di titolarità ed alle eventuali sedi assegnate in reggenza, non meno di tre giorni a settimana da svolgersi in presenza.
Ferme restando le previsioni contenute nella Direttiva 29 dicembre 2023 “Lavoro agile” del Ministro per la Pubblica Amministrazione, per la salvaguardia dei soggetti più esposti a situazioni documentate di rischio per la salute, l’accordo individuale può derogare al limite delle giornate di lavoro agile stabilite mensilmente per i dirigenti scolastici che si trovino in condizioni di particolare necessità, non coperte da altre misure.
Lo Snals-Confsal, pur apprezzando la volontà dell’Amministrazione di dar corso rapidamente alla disciplina del lavoro agile per i dirigenti scolastici, ha chiesto in ordine alle finalità del lavoro agile di integrare gli obiettivi del lavoro agile con le seguenti finalità:
- promuovere il rinnovamento dell’organizzazione del lavoro, anche al fine di aumentare l’efficacia dell’azione amministrativa, garantendo la digitalizzazione della P.A. e limitando il digital divide;
- sviluppare modelli organizzativi centrati sul raggiungimento degli obiettivi e dei risultati e sulla qualità delle prestazioni;
- promuovere la mobilità sostenibile tramite la riduzione degli spostamenti casa-lavoro-casa, anche nell’ottica di una politica ambientale sensibile alla diminuzione del traffico urbano in termini di volumi e percorrenza, con particolare riferimento ai lavoratori la cui sede di servizio è sita in comune o regione differente rispetto alla residenza;
- sostenere la stabilità e la continuità delle funzioni dirigenziali assicurando condizioni di lavoro in grado di tutelare il lavoro fuori sede.
Riteniamo inoltre che le attività in modalità agile debbano essere tutte quelle eseguibili in presenza senza limitazioni che potrebbero aumentare il potere discrezionale dei direttori regionali.
In ordine al numero dei destinatari del lavoro agile riteniamo che non ci debba essere alcuna limitazione. Allo stesso modo riteniamo inaccettabile escludere dal lavoro agile, in sede di primo accordo, i dirigenti in periodo di prova.
In relazione alle deroghe al numero massimo di giornate fruibili in modalità agile, oltre ai criteri di priorità definiti dalle norme vigenti, occorre a nostro parere tenere in debita considerazione il maggior tempo per raggiungere la sede di lavoro. Da questo punto di vista dovrebbe valere la distanza dal luogo di lavoro e non la sola ubicazione della sede in regione diversa da quella di residenza.
Devono essere previste almeno 8 giornate di lavoro agile nel mese fruibili nel modo più consono alle esigenze dei dirigenti scolastici.
Fondamentale resta per noi la libera scelta dei giorni di lavoro agile da parte dei dirigenti scolastici.
Deve essere inoltre limitata la fascia di contattabilità a intervalli temporali ben definiti che garantiscano il diritto alla disconnessione.
Il confronto proseguirà nelle prossime settimane.