La Conferenza delle
Regioni ha approvato l’ordine del giorno, che si riporta di seguito, in
ordine al decreto del
Ministro sulla sperimentazione del II ciclo per l’anno scolastico 2006/2007 (D.M. 775/05).
Ad oggi risulta,
inoltre che alcune regioni hanno espresso l’intendimento di ricorrere al TAR
anche per richiedere un eventuale sospensiva.
Daremo notizie in
merito a quanto sopra non appena in possesso.
ORDINE DEL GIORNO
La
Conferenza delle Regioni e Province autonome,
preso atto
che il
Ministro Moratti ha firmato il DM 31/1/2006 che anticipa all’anno scolastico
2006-2007 l’avvio della sperimentazione della riforma del II ciclo,
contrariamente a quanto concordato con le Regioni, Province autonome e con le
Autonomie locali nella seduta della Conferenza Unificata del 15 settembre
2005;
considerato
che con la
stessa circolare sono stati resi noti altri due decreti, quali le tabelle di
confluenza dei titoli e di corrispondenza dei percorsi e di incremento al 20%
della quota riservata alle ore curriculari dei piani di studio rimesse alle
istituzioni scolastiche;
rilevato
che su
questi ultimi tre decreti la Conferenza Unificata non ha espresso il parere
che invece i testi dei decreti richiamano;
valutato
che tale
iniziativa del Ministro rappresenta un grave vulnus nel rapporto
istituzionale con le Regioni, Province autonome e le Autonomie locali
mortifica il ruolo della Conferenza Unificata;
sottolineato
che il
decreto sulla sperimentazione è stato emanato quasi un mese dopo il termine
per la predisposizione della programmazione della rete scolastica da parte
delle Regioni e all’indomani del termine ultimo per le iscrizione alle
scuole, creando così confusione e disorientamento sia tra le famiglie e gli
studenti sia tra i docenti e i dirigenti scolastici;
rilevato
inoltre che
le autorizzazioni a tali sperimentazioni sono state attribuite ai direttori
degli uffici scolastici regionali che non hanno competenza secondo il vigente
DPR 8 marzo 1999 n. 275 e ledono il ruolo di programmazione dell’offerta
formativa riconosciuto alle Regioni;
sottolineato
che si
rischia di aprire una nuova fase di contenzioso fra Governo e Regioni;
chiede
al Ministro
dell’istruzione l’immediata revoca di tale decreto.
Roma, 9
febbraio 2006
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