L’1 febbraio scorso si è svolto il previsto incontro con le OO.SS. presso il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, a seguito di una richiesta inviata dal nostro sindacato per affrontare lo stato delle attività del Crea (Consiglio della ricerca in agricoltura e dell’analisi dell’economia agraria), ente di ricerca vigilato dal Masaf.
Erano presenti per il Ministero il Capo di Gabinetto, avv. Giacomo Aiello, il vice Capo di Gabinetto, dott. Donato Monaco, il Capo Dipartimento politiche competitive, qualità agroalimentare, pesca e ippica, dott. Stefano Scalera. Presenti anche i vertici del Crea: il Presidente, prof. Carlo Gaudio, e il Direttore Generale, dott. Stefano Vaccari.
In apertura, il Capo di Gabinetto si è fatto portavoce dell’intenzione del Ministro di avviare un’interlocuzione con le OO.SS. non con l’intento di sovrapporsi alle normali relazioni sindacali attive nell’Ente, ma con un atteggiamento di ascolto per mettere in campo azioni mirate a valorizzare l’eccellenza del Crea e la sua azione volta allo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnia.
La delegazione Snals-Confsal ha sottolineato l’importanza dell’incontro, auspicando l’avvio di un percorso condiviso di confronto, finalizzato a qualificare ulteriormente l’attività del Crea e a valorizzarne le professionalità. Tra le principali questioni poste all’attenzione dell’avv. Aiello il nostro sindacato ha rilevato la necessità di attivare un coordinamento interministeriale che renda più semplici e fattive le politiche a favore degli enti pubblici di ricerca, il cui sistema soffre da decenni della mancanza di una governance unitaria. Lo Snals-Confsal ha osservato come proprio questa assenza di coordinamento abbia portato alla mancata attribuzione di risorse per la progressione di carriera del personale degli enti non vigilati dal Mur (tra cui il Crea), avvenuta sia nella Legge di Bilancio 2022 sia in quella per il 2023. Il sindacato ha spiegato le difficoltà che questa mancata attribuzione sta producendo nella trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021, poiché è reale il rischio di negoziare istituti contrattuali applicabili di fatto solo a circa la metà del personale degli enti pubblici di ricerca. Pertanto, è stato chiesto l’intervento del Ministro Lollobrigida, affinché nel Decreto Milleproroghe sia sostenuto un emendamento per l’assegnazione delle risorse mancanti per lo sviluppo professionale del personale degli enti non vigilati dal Mur (40 milioni di euro per lo sviluppo professionale di ricercatori e tecnologi e 20 milioni per tecnici e amministrativi).
Su questo punto il Capo di Gabinetto si è mostrato particolarmente attento, assicurando l’impegno del ministero ad attivare un’interlocuzione con gli altri ministeri con l’obiettivo immediato di porre rimedio a questa iniqua disparità di trattamento.
Lo Snals-Confsal è intervenuto, poi, sulla situazione del personale e sullo stato patrimoniale del Crea.
Per quanto riguarda il personale si è dato atto alla governance dell’ente dei progressi svolti nell’ultimo anno attraverso il completamento del processo di stabilizzazione dei precari storici, lo sblocco dello sviluppo professionale di ricercatori e tecnologi dopo oltre un decennio, nonché il ripristino della sua cadenza biennale come contrattualmente previsto -risultati peraltro rivendicati anche dai vertici dell’Ente nel corso dei loro interventi-, ma il sindacato ha anche segnalato le direzioni verso cui operare in futuro:
A) completamento delle progressioni di carriera di ricercatori e tecnologi, per superare l’eccessiva permanenza di questi ultimi nel livello iniziale della carriera, problema che affligge il nostro sistema della ricerca;
B) implementazione delle progressioni economiche e di livello del personale tecnico e amministrativo anche con risorse di bilancio;
C) riequilibrio delle figure professionali con una maggiore attenzione per i profili tecnici e gli operai agricoli.
In particolare, su quest’ultimo aspetto è stato chiesto un intervento in favore del personale operaio, considerato che: a) l’attività di ricerca, sperimentazione e di terza missione nell’Ente viene svolta con il contributo fondamentale degli operai agricoli, la cui assunzione attualmente è consentita solo con rapporti di lavoro a TD a carattere stagionale, peraltro resa difficile da complicate procedure amministrative; b) il CREA dispone di circa 70 Aziende afferenti a 10 Centri di ricerca, in ciascuna delle quali dovrebbero esserci almeno 2 dipendenti con mansioni operative (operai agricoli ed operatori tecnici); c) una trentina di queste Aziende necessita di personale che svolga mansioni operative per l’intero anno, in particolare quelle zootecniche; d) questo già insufficiente personale è quasi tutto prossimo al pensionamento. Lo Snals-Confsal ha chiesto pertanto di introdurre una norma che consenta l’assunzione di operai agricoli a tempo indeterminato e a tal fine di destinare risorse per l’assunzione di almeno un centinaio di unità (circa 3 milioni di euro);
D) risoluzione del problema del nuovo precariato nel frattempo riformatosi, con l’obiettivo di non disperdere l’investimento fatto nella qualificazione di specifiche professionalità.
Quanto al Patrimonio immobiliare dell’Ente, lo Snals-Confsal ha chiesto un piano straordinario di sistemazione di laboratori, uffici, piattaforme tecnologiche e grandi attrezzature scientifiche, sfruttando anche le risorse messe a disposizione dal PNRR per il potenziamento e la manutenzione del patrimonio immobiliare del Crea, efficientamento energetico incluso. È stato chiesto anche il rinnovamento del parco macchine agricole, delle serre e delle attrezzature per la conduzione dell’attività di sperimentazione.
Su tutte le questioni esposte il Capo di Gabinetto si è detto disponibile ad attivare un confronto immediato con i vertici dell’Ente. In particolare, si è espresso in favore della rapida conclusione dei processi di stabilizzazione già finanziati. Ha assicurato la disponibilità a valutare l’opportunità di un intervento normativo per gli operai agricoli, tematica che si è impegnato ad approfondire anche con le OO.SS.. Sulla questione della dismissione delle sedi romane (AC e PB) ha sostenuto di voler valutare eventuali problemi di funzionalità e/o sicurezza intercorsi nelle soluzioni adottate.
Relativamente alle questioni del precariato, l’avv. Aiello ha preannunciato che la settimana prossima sarà portato un decreto in Consiglio dei Ministri sul PNRR, che modificherà le disposizioni attuali sul personale assunto a tempo determinato su progetti del PNRR in senso favorevole al personale stesso.
Infine, il presidente, prof. Carlo Gaudio, ha dato notizia di aver richiesto un parere al Consiglio di Stato per la controversa questione della data di decorrenza degli avanzamenti di livello, in considerazione delle forti difficoltà e ritardi riscontrati nelle procedure, bandite a marzo dello scorso anno ai sensi dell’art. 15 CCNL del 7/04/2006 e ancora non concluse, una questione sollevata al tavolo da numerose OO.SS.
Lo Snals-Confsal vi terrà informati circa gli sviluppi delle interlocuzioni intercorse.