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Incontro al MI sulla figura del mobility manager

SNALS-Confsal: si assiste ancora una volta ad un intervento del legislatore sulla scuola che crea problemi in termini di modalità di applicazione, organizzativi, giuridici, contrattuali inficiando lo status giuridico e il ruolo del personale della scuola

Si è svolto, presso il Ministero dell’istruzione, l’incontro per  il decreto sulle Linee guida per l’istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nell’ambito della loro autonomia amministrativa e organizzativa, della figura del mobility manager scolastico ai sensi dell’art. 5, co. 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 221 come sostituito dal comma 12 bis dell’art.8 del decreto-legge 16 giugno 2022 n. 68, convertito dalla legge 5 agosto 2022 n. 108.

Per la parte pubblica era presente il Dott. Giacomo Molitierno, Dirigente del Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione della Direzione Generale per lo Studente l’Inclusione e l’orientamento scolastico e la delegazione di parte Sindacale formata dalle OO.SS. di categoria.

Ad inizio seduta il Decreto è stato illustrato dal dott. Molitierno e in seguito si è aperta la discussione con le OO.SS..

Lo Snals-Confsal ha evidenziato la difficoltà, per una figura con competenze non specifiche, di individuare soluzioni logistiche che considerino la complessità dei territori e le relazioni tra i sistemi coinvolti; per tali motivi, è necessario definirne con chiarezza il ruolo e garantirne una qualificata formazione. Rispetto alla nuova figura deve essere considerato il possibile intreccio con la responsabilità propria dei dirigenti scolastici nella rappresentanza esterna e quindi nel rapporto con gli enti locali e le aziende dei trasporti.

E’ necessario un coordinamento a livello interistituzionale e il tema dei trasporti deve essere quindi affrontato prioritariamente in ambito territoriale con modalità centralizzata.

E’ stato rappresentato che i compiti e gli obiettivi previsti dalla norma per la figura del mobility manager non sono in generale compatibili con l’attribuzione dell’incarico ad un docente su base volontaria.

Sarebbero richieste, invece, competenze di analisi ed elaborazione di dati, di relazione interistituzionale, di uso di software specifici per l’analisi logistica, di conoscenze della normativa e dei contratti di settore ed altre competenze e conoscenze che per di più andrebbero verificate.

Il decreto prevede, in caso di mancata accettazione da parte di tutti i docenti della scuola, una figura esterna che fornisca una specifica collaborazione a supporto della scuola, dotata delle suddette competenze, formata e adeguatamente retribuita con oneri a carico dei fondi delle Istituzioni scolastiche poiché va realizzata a costo zero per lo Stato.

Con tale previsione verrebbero ad aversi ulteriori incombenze sulle Istituzioni scolastiche e, per di più, sottraendo risorse che invece dovrebbero essere destinate alle attività strettamente connesse al funzionamento delle scuole e alle attività educative a favore degli studenti.

Secondo lo Snals-Confsal si assiste ancora una volta ad un intervento del legislatore sulla scuola che crea problemi in termini di modalità di applicazione, organizzativi, giuridici, contrattuali inficiando lo status giuridico e il ruolo del personale della scuola.

Scadenze di: ottobre 2023