Negativo l’esito dell’incontro che si è svolto il 16 giugno scorso tra Inps, Inail, Istat e le parti sociali per affrontare, finalmente, le criticità legate al progetto di costituire l’azienda 3-I, una software house a partecipazione pubblica che attinge risorse dai tre enti sopra citati.
La costituzione della 3-I, inserita nel D.L. 36/2022 calendarizzato in Parlamento per il prossimo 20 giugno e la cui approvazione è prevista entro la fine del mese, ha posto fin dai suoi esordi molti dubbi.
Lo Snals-Confsal ha sollevato immediatamente domande sugli obiettivi reali di questa operazione, chiedendo garanzie sulla trasparenza del progetto e sulla necessità di mantenere autonomia e indipendenza degli enti coinvolti, in particolare dell’Istat. Ragioni ribadite nell’incontro del 16 giugno, nel quale è stato posto l’accento anche sull’assenza di garanzie sul futuro del personale con competenze informatiche appartenente al comparto Istruzione e Ricerca e coinvolto nell’operazione. Solo in seguito al confronto del 16 è giunta la promessa di attivare tavoli con le OO.SS. sullo statuto della nuova azienda e sul personale, che si apriranno, però, solo dopo l’approvazione del D.L. 36/2022.
Restano perciò tutte in piedi le ragioni dello sciopero del 20 giugno. In particolare, difendere la banca dati Istat e il patrimonio informatico significa per lo Snals-Confsal difendere la statistica ufficiale, la sua autonomia e indipendenza da pulsioni e interessi, sia privati sia lobbistici.
Alleghiamo il comunicato unitario emesso al termine dell’incontro.