L’intervista al Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata da La Tecnica della Scuola al link: https://www.tecnicadellascuola.it/legge-di-bilancio-secondo-serafini-snals-per-la-scuola-si-poteva-fare-molto-di-piu
- 08/12/2021
Legge di bilancio: secondo Serafini (Snals) per la scuola si poteva fare molto di più
Di Libero Tassella
Intervistiamo la prof ssa Elvira Serafini segretaria generale dello Snals a pochi giorni dallo sciopero indetto dai sindacati per venerdì prossimo 10 dicembre.
Sciopero e sue ragioni, legge di bilancio 2022, rinnovo del contratto di lavoro e risorse, difficoltà di partecipazione da parte di una categoria oramai refrattaria alla mobilitazione e allo sciopero e infine vincoli nella mobilità tra norma e contratto sono gli argomenti dell’intervista alla prof.ssa Serafini dal 2017 alla guida del più antico e importante sindacato autonomo della Scuola.
Lo Snals è stato molto critico, al pari di tutti gli altri Sindacati della Scuola, sulla Legge di Bilancio per quanto prevede o meglio per quanto non prevede per la Scuola e per il suo personale.
Il suo sindacato come gli altri, ad eccezione della Cisl Scuola, ha dichiarato lo sciopero per venerdì 10, ci può chiarire perché gli insegnanti e il personale ATA dovrebbero scioperare?
I motivi dello sciopero sono tanti ma fondamentalmente un’azione forte come lo sciopero si usa quando la misura è colma e la controparte ha disatteso nei fatti gli impegni sottoscritti. Con la legge di bilancio per il 2022 le risorse stanziate per la scuola non consentono, come promesso, la valorizzazione del personale della scuola, nonostante le dimostrate capacità di sostenere il peso che ha avuto sulla didattica la pandemia.
Nella mobilitazione prima e nello sciopero dopo, si contesta la Legge di Bilancio 2022, ora al vaglio del Senato, in rapporto al rinnovo del Contratto Scuola 19/21 di cui manca ancora l’atto di indirizzo.
Quindi come può la Legge di Bilancio 2022 riguardare il contratto scaduto nel 2021?
La legge di bilancio avrebbe potuto destinare una parte significativa della manovra di 33 miliardi per incrementi stipendiali che avviassero almeno un percorso di avvicinamento alle retribuzioni medie di altri settori del pubblico impiego, distanti da quelle del personale della scuola di almeno 350 euro. Invece gli aumenti conseguibili con gli stanziamenti previsti garantiscono appena 50 euro medi netti mensili.
Ultimamente la percentuale di adesione agli scioperi nella Scuola si è alquanto ridotta. Non le pare che in questi ultimi anni, almeno dallo sciopero del 5 maggio 2015 contro la Buona Scuola, sia venuta meno la capacità del Sindacato di mobilitare e di portare allo sciopero i lavoratori della scuola?
Il coinvolgimento totale dei lavoratori si realizza e si consolida quando le loro condizioni di vita raggiungono livelli insostenibili. La situazione attuale dimostra che la scuola non è considerata degna di investimenti strategici, non è riconosciuta nel suo ruolo sociale di emancipazione e crescita dei nostri studenti. Siamo stati costretti ad usare l’arma dello sciopero per costringere il Governo a prendere atto della drammaticità delle attuali condizioni della scuola e dei lavoratori che vi operano.
Recentemente la segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi, contraria allo Sciopero del 10, ha dichiarato che il Sindacato sta trattando con il Ministero per superare i vincoli nella mobilità attraverso una revisione contrattuale senza il superamento per via parlamentare della Legge 159 del 2019 e in particolare i commi 17 octies e novies dell’art.1. Come stanno realmente le cose?
Noi riteniamo che la legge debba riportare l’intera materia della mobilità alla contrattazione dando così modo alle parti di introdurre nuove norme che eliminino ogni vincolo. Il blocco della mobilità finora ha rappresentato solo una inutile compressione dei diritti dei lavoratori. Le deroghe annuali non risolvono il problema. Solo restituendo la mobilità alla contrattazione si possono garantire le migliori condizioni di crescita professionale e di garanzia dei diritti per i lavoratori della scuola.
L’intervista al Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata da Orizzonte Scuola al link: https://www.orizzontescuola.it/legge-di-bilancio-serafini-snals-12-euro-di-premio-che-dividono-i-docenti-ata-covid-dimenticati-diciamo-basta-intervista/
- 8 DIC 2021 - 9:16
Legge di Bilancio, Serafini (Snals): 12 euro di premio che dividono i docenti, ATA Covid dimenticati. Diciamo basta
Di Ilenia Culurgioni
La scuola si ribella, sarà sciopero venerdì 10 dicembre. Classi pollaio, aumenti stipendio miseri, incertezza sulla proroga dei contratti Covid ATA, 33 miliardi di euro nella legge di bilancio 2022 ma la scuola è esclusa: Elvira Serafini, segretario generale dello Snals-Confsal, a Orizzonte Scuola spiega i motivi per cui i sindacati dicono basta.
“Adesso basta, la scuola si ribella”. Questo il motto della vostra campagna informativa sullo sciopero del 10 dicembre. A cosa dite basta?
Durante la pandemia la scuola italiana ha dimostrato di saper adattare le proprie funzioni alle mutate condizioni operative della didattica, garantendo la continuità del servizio pubblico, anche quando non era stato collaudato alcun sistema per la didattica a distanza, e offrendo una disponibilità illimitata per rispondere alle esigenze egli alunni e delle famiglie.
Ha fatto più del suo dovere svolgendo anche compiti che non le appartengono, surrogando funzioni che dovrebbero essere a carico di altri enti.
A fronte di un dimostrato senso del dovere e di una spontanea disponibilità a stare sempre e comunque vicino alle studentesse ed agli studenti, il Governo ha tradito i patti sottoscritti nel maggio scorso e gli impegni assunti per il rilancio della scuola e la valorizzazione di tutto il personale sono stati del tutto disattesi. Il Governo con il DDL di Bilancio per il 2022 ha proposto una manovra da 33 miliardi dalla quale la scuola è sostanzialmente esclusa se non per proposte di differenziazione delle retribuzioni, tra l’altro misere, con l’unico scopo di dividere il personale, le scuole e gli alunni. Il PNRR stanzia risorse per le strutture edilizie destinate alle scuole ma con assoluta incoerenza non prevede risorse per un incremento stabile degli organici, unico vero strumento per garantire sicurezza a personale ed alunni. Sono questi alcuni motivi per i quali diciamo basta.
L’anno sta per finire e nessuna certezza è arrivata per il personale ATA Covid. Potrebbe trattarsi di un licenziamento di massa mentre la situazione epidemiologica non sembra arrestarsi
Altro esempio di incoerenza. Il Governo stanzia 300 milioni di euro per prorogare i contratti Covid dimenticando totalmente il personale ATA. Le risorse finora stanziate per l’organico Covid sono servite a stipulare contratti per i collaboratori scolastici, che hanno garantito il mantenimento delle condizioni di igiene e sicurezza degli ambienti scolastici.
Anche in questo caso si nega il riconoscimento al personale di cui ci si è serviti per fronteggiare le fasi più acute dell’emergenza sanitaria. Un altro motivo per dire basta.
Rinnovo contratto ancora in alto mare. Lamentate poche risorse per gli aumenti stipendiali
Le risorse stanziate per il rinnovo del contratto scaduto da tre anni garantiscono circa 80 euro medi mensili di aumento, circa 50 euro netti, che non servono nemmeno a coprire la perdita del potere di acquisto degli stipendi.
La manovra finanziaria presenta tra l’altro, come già accennavo, una clausola che prevede l’erogazione di una sorta di premio, circa 12 euro mensili, a chi mostra “dedizione” al lavoro, senza definire e connotare tale parametro e senza individuare le procedure per la sua applicazione. La storia recente del Bonus premiale non ha insegnato nulla e ciò che era stato mandato in soffitta torna di attualità. Gli impegni assunti per la valorizzazione di tutto il personale sono stati sconfessati nei fatti.
È d’accordo con l’estensione dell’obbligo vaccinale al personale scolastico? Pensa possa essere strumento utile per la riduzione dei contagi nelle scuole?
Noi siamo stati sempre favorevoli alla campagna vaccinale per il personale della scuola. Allo stesso tempo riteniamo che la crescita costante dei contagi nelle scuole possa essere contrastata efficacemente solo con l’eliminazione del sovraffollamento delle classi, con un efficiente e tempestivo sistema di tracciamento, con una sistematica campagna di testing degli alunni e con investimenti che garantiscano sistemi di areazione dei locali scolastici ma soprattutto con il potenziamento del trasporto pubblico locale.
Senza questi interventi sui quali il Governo non ha mai agito con i fatti non riusciremo mai a frenare la crescita dei contagi.