Elvira Serafini per lo Snals ha rilevato che gli interventi in legge di bilancio che riguardano la scuola non rispondono alle esigenze dei lavoratori e di tutta la comunità educante. Per tale ragione lo Snals ha proclamato lo stato di mobilitazione della categoria e interrotto le relazioni sindacali.
La legge di bilancio, ha aggiunto il Segretario dello Snals, stanzia 240 milioni di euro che non sono utili nemmeno al recupero del potere di acquisto dei lavoratori. Restano insufficienti le risorse stanziate per la proroga dei contratti covid che al momento escludono il personale ata che poi è stato quello per il quale è stata fatta la maggior parte dei contratti.
Inaccettabili, per lo Snals, le motivazioni con cui si giustifica, nella relazione illustrativa, l’incremento del FUN dei dirigenti scolastici con toni quasi diffamatori nei confronti del personale ATA. Tutto ciò proprio in un provvedimento che non spende nemmeno una parola per questo personale. In particolare per i DSGA ai quali la legge di bilancio non rivolge alcuna attenzione, incurante dell’immane carico di lavoro e connesse responsabilità. Manca poi ogni riferimento ai DSGA facente funzioni ed al loro diritto ad essere stabilizzati nel ruolo che da lungo tempo ricoprono e dalla funzione che hanno svolto egregiamente.
Lo Snals ritiene invece che il personale ATA ed i DSGA, sottoposti insieme ai dirigenti scolastici a vere e proprie molestie burocratiche da parte dell’amministrazione, svolgono la propria attività con competenza e senso del dovere, prestandosi anche ad eseguire compiti estranei alle proprie funzioni.
Mancano, continua il Segretario Serafini, gli interventi che ci saremmo aspettati per eliminare ogni vincolo alla mobilità del personale della scuola e restituire finalmente alla contrattazione la disciplina di assegnazione e di mutamento della sede di servizio. La proroga della deroga al dimensionamento delle scuole che contano almeno 500 alunni è limitata ad un solo anno scolastico. In tal modo la previsione è priva di reale efficacia sia per le comunità scolastiche coinvolte, sia per la stabilità dei posti di dirigente scolastico e direttori dei servizi generali e amministrativi.
Per il settore della Ricerca, conclude il Segretario, mancano stanziamenti sufficienti a garantire stabilità occupazionale a coloro che prestano la loro opera da tempo sia nell’area scientifica che tecnica. Come mancano risorse per la valorizzazione del personale impegnato negli enti di ricerca non vigilati dal ministero dell’Università.