Si è svolto oggi, il previsto incontro tra la Ministra dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa, e le OO.SS. per presentare la bozza dell’Atto d’indirizzo quadro per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-21 relativo al personale dell’Università, della Ricerca e dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
La riunione odierna è giunta al termine di una interlocuzione di alcuni mesi con il ministero, volta a definire l’atto d’indirizzo in questione, nel corso della quale lo Snals-Confsal ha esposto ripetutamente le proprie posizioni.
In apertura, la Ministra ha messo in luce l’impegno del suo dicastero per costruire un Atto d’indirizzo dalla forte valenza politica per aprire una nuova stagione per il sistema degli enti pubblici di ricerca. Attraverso il reperimento di risorse, anche aggiuntive per sostenere la riforma dell’ordinamento professionale del personale, e rendendo più efficace il sistema di valutazione, la Ministra punta a rilanciare il settore, disegnando un Atto d’indirizzo che tende ad affrontare molte delle annose questioni finora rimaste insolute, dall’ordinamento professionale alla formazione del personale, dalla valorizzazione delle carriere alla mobilità, dal potenziamento del welfare contrattuale ai fondi per l’accessorio.
Lo Snals-Confsal ha espresso apprezzamento per l’impianto complessivo del testo, che recepisce la gran parte delle osservazioni sollevate dal sindacato nel corso del lavoro di questi mesi, tuttavia, si è riservato una più approfondita analisi, giacché il testo è giunto a ridosso dell’avvio della riunione odierna. Il nostro sindacato ha rilevato che molte delle tematiche inserite nel documento (valorizzazione professionale, lavoro agile, valorizzazione della contrattazione integrativa) richiedono azioni complementari sul piano normativo, pertanto il MUR dovrà attivarsi in tal senso con il Governo. Su questo punto il sindacato ha trovato una chiara corrispondenza da parte del MUR.
Lo Snals-Confsal ha rilevato, inoltre, alcune criticità relative all’estensione delle previsioni sulla premialità dell’art.20 co.4 del CCNL 2016-18 al personale tecnico e amministrativo, non in quanto contrario alla meritocrazia, ma per i limiti già mostrati dall’impostazione brunettiana nei segmenti del comparto dove la norma è già stata applicata, come quello scolastico.