Durante l’evento del 1° maggio Confsal, il Segretario Generale dello SNALS-Confsal è stato intervistato dalla rete locale Cronache Lucane. L’intervista, a cura di Vittorio Lodolo, può essere rivista al seguente link: https://fb.watch/5eeQg9t_Up/ .
Di seguito, la trascrizione:
V.L.: Segretario Serafini, è un primo maggio difficile anche per la scuola italiana?
E.S.: Difficile, sì. Tanto che ci chiediamo: è la festa del lavoro? o dobbiamo considerare questo un momento per fare il punto della situazione del lavoro generale in Italia, vista la crisi che stiamo attraversando? E il mio interesse particolare è riferito al mondo dell'istruzione e della ricerca. Di conseguenza partiamo di qui, riflettiamo molto perché chiediamo una ripartenza in sicurezza, noi vogliamo la scuola in presenza ma in sicurezza!
È stato un momento dove ci siamo adeguati con la didattica a distanza; è stato dato tanto, la scuola ha lavorato e ha lavorato forse anche di più, la famiglia, gli alunni, tutti hanno collaborato a dare il massimo, ma non è “Scuola”, perché la scuola è presenza, la scuola è trasmissione di saperi, ma è trasmissione anche di un modo di vivere, di formazione. Si forma lì il cittadino del domani. Di conseguenza è un insieme di situazioni che convergono alla formazione del cittadino.
V.L.: Su Insegnanti e corpo non docente della scuola…
E.S.: Non hanno rispettato gli orari, hanno dato di più, ore e ore di didattica a distanza, nessuno ha badato alle 18 ore o alla 24 ore, si è dato tanto con responsabilità, e di conseguenza io ci tengo a sottolineare che la scuola non è partita dal 26 aprile, la scuola c’è sempre stata!
Cambia il modo di essere, è cambiato da didattica a distanza a didattica in presenza.
Ma la scuola ha dato il massimo di sé stessa e quando dico “scuola” dico il personale docente, personale ATA e dirigenti, ma anche le famiglie e gli alunni.
V.L.: Infine, il Segretario SNALS, Elvira Serafini, non nasconde grandi preoccupazioni per il nuovo anno scolastico…
E.S.: Sono molto preoccupata e siamo a maggio. Abbiamo tante situazioni veramente che ci preoccupano, precariato che non è stato stabilizzato, aspettiamo, si dice in velocità, dei concorsi ma al momento non abbiamo ancora niente.
Di conseguenza, le preoccupazioni sono tante ma chiediamo soprattutto un adeguamento del protocollo perché dobbiamo ripartire in sicurezza e in presenza.