Parere sulla Sperimentazione Liceo classico europeo 2020 approvato nella seduta plenaria dell'8/1/2021
Il Liceo Classico Europeo, presente solo nelle istituzioni “Educandato Statale” e “Convitto Nazionale”, ha attualmente un monte ore settimanale più elevato rispetto ai corsi ordinamentali.
Il MI ha proposto la sperimentazione di un nuovo Piano di Studi e, dall'analisi dell’allegato B del D.M. sottoposto all’esame del CSPI, emerge che il “Piano degli studi della Sperimentazione Liceo Classico Europeo 2020” comporta una diminuzione oraria annuale nel biennio e nel triennio.
Tale revisione va nella direzione di una razionalizzazione del tempo scuola e degli insegnamenti e nasce dall’esigenza di adeguare il percorso sperimentale alle esigenze attuali di studenti e famiglie, anche in tempo di COVID.
Il numero elevato delle ore di lezione ha fatto sì che, negli ultimi anni, gli studenti quali convittori, semiconvittori ed esterni, faticassero a scegliere questa opzione e a sostenere il carico di lavoro annesso; per tali ragioni la rete tra queste istituzioni ha proposto al Mi tale sperimentazione che prevede la modifica oraria.
Il CSPI ha suggerito, come già previsto per gli indirizzi generali della maturità, di specificare in modo chiaro e inequivocabile che il codice meccanografico di appartenenza del LCE sia lo stesso di quello del liceo classico (codice PC) e non di altri licei (codice PS, come avviene in diversi convitti): l’insegnamento di lingue classiche di 5 ore settimanali in ciascuna classe, infatti, renderebbe impossibile all'interno dello stesso indirizzo LCE la formazione delle cattedre a 18 ore per la mancanza delle tre ore di geo-storia nel biennio per la classe di concorso A013. Sarebbe necessario, per il completamento, ricorrere ad altro indirizzo presente nella scuola o in altre istituzioni scolastiche in cui geo-storia è presente nel biennio. Ciò comporterebbe la formazione di "Cattedre Orario Esterne" con tutto svantaggio della continuità didattica e dei docenti che rischierebbero la soprannumerarietà costantemente.
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha chiesto di valutare l'opportunità di specificare, in merito all'insegnamento delle lingue classiche, la ripartizione delle ore tra latino e greco, al fine di evitare difficoltà nella gestione degli organici.
Analogamente, a parere del CSPI, andrebbe precisato, in quanto richiamato nelle premesse del Decreto in esame, non solo il monte ore annuale destinato alle lingue straniere ma anche il riferimento alle ore di conversazione, per le quali sarà prevista la compresenza del docente di conversazione.
Il CSPI, infine, ha rilevato come il mancato monitoraggio e la mancata valutazione dei risultati della sperimentazione in atto, come previsto dall'art. 11, c. 2, del DPR 275/99 per le sperimentazioni nazionali, non ha messo il Consiglio nelle condizioni di potersi esprimere in maniera più compiuta sul provvedimento in oggetto.
Nel formulare il parere, il Consiglio ha auspicato per il futuro che la presente proposta di sperimentazione possa essere oggetto di opportuno monitoraggio e valutazione al fine di acquisire elementi per l'adozione del previsto Regolamento.