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Inizio nuovo anno tra preoccupazioni e problemi irrisolti.

Un impegno per il futuro dei giovani.

Durante il lunghissimo lockdown introdotto nel nostro Paese per contenere il contagio da Covid-19, la scuola italiana non si è mai fermata.

E’ riuscita a mantenere, grazie al forte senso del dovere e di responsabilità di dirigenti, docenti e Ata, una relazione continua docenti/alunni durante il picco della pandemia di coronavirus, mediante la didattica a distanza, nonostante le polemiche e le molteplici e varie difficoltà incontrate con questo sistema di insegnamento/apprendimento.

Sebbene la situazione epidemiologica non sia migliorata in modo significativo, da oggi, 14 settembre, la scuola deve affrontare la riapertura in presenza e garantire la sicurezza degli alunni e del personale.

Tanti ancora i nodi da sciogliere. La ripartenza da mesi ha generato ansie e preoccupazioni in tutta la comunità educante e nella nostra organizzazione che ha denunciato gli eccessivi ritardi del Governo e dell’Amministrazione, sia nell’ avviare le procedure organizzative che garantissero la salute di alunni e operatori mettendoli al sicuro dal contagio da Covid-19, sia nel potenziamento degli organici di docenti e Ata, indispensabile per far fronte alle nuove regole di distanziamento, e da noi insistentemente richiesto insieme ad adeguati finanziamenti.

La risposta alle nostre richieste è stato il decreto, firmato dalla ministra Azzolina, di ripartizione alle Regioni dei fondi per l’assunzione del personale aggiuntivo che, tuttavia, non prevede risorse sufficienti.

La scuola ha bisogno, invece, di un ulteriore organico aggiuntivo per una didattica in presenza ed in sicurezza, attraverso la riduzione degli alunni per classe, l’igienizzazione dei locali, l’individuazione di spazi idonei.

Soprattutto a causa dei ritardi, delle indecisioni e incertezze del Governo, il nuovo anno scolastico si preannuncia, quindi, piuttosto impegnativo, sicuramente più di quelli che lo hanno preceduto.

Non si potranno sdoppiare le classi se non ci saranno insegnanti sufficienti perché le nuove assunzioni sono state rinviate, né personale ATA disponibile per la necessaria vigilanza.

L’incertezza sulla tempestiva disponibilità di banchi monoposto e di strutture mobili ha costretto il Comitato tecnico scientifico a rielaborare le misure di prevenzione per la ripresa delle attività didattiche.

Lo Snals-Confsal ha sempre sostenuto che la scuola dovesse riprendere le attività didattiche regolarmente, con spazi necessari e arredi idonei per consentire la sicurezza del personale e degli alunni, non con interventi estemporanei o affidati al caso, ma nel rispetto delle misure di prevenzione già definite e adottate con il protocollo di sicurezza che il sindacato ha sottoscritto.

In piena estate le scuole sono state letteralmente travolte da rilevazioni continue su spazi e strutture e i dirigenti e il personale amministrativo non hanno potuto nemmeno fruire delle ferie. Oltre a problemi logistici e organizzativi, sono stati impegnati, inoltre, nella non semplice gestione della valutazione delle domande per le Graduatorie provinciali per le supplenze che presentano errori inaccettabili. Ancora una volta sono stati sacrificati, in nome di un efficientismo di facciata, diritti del personale e qualità della scuola. Questa confusione aprirà la strada a valanghe di ricorsi e comprometterà sia l’avvio che il prosieguo dell’anno scolastico.

I docenti di ruolo e non di ruolo hanno dovuto, invece, confrontarsi per le immissioni in ruolo con nuove procedure informatiche, rese ancora più difficoltose dalle revisioni dei sistemi di postali.

Senza parlare della situazione dei diplomati magistrali che saranno immessi in ruolo, per i quali chiediamo che sia revocata ogni ipotesi di cancellazione dalle graduatorie di merito e dalle GPS in caso di esito negativo del contenzioso. I primi di settembre hanno preso il via i corsi di recupero per gli alunni e, secondo il ministero, i docenti avrebbero avuto l’obbligo di svolgere nel periodo antecedente l’inizio delle lezioni attività di insegnamento aggiuntivo senza alcuna remunerazione. Siamo intervenuti e abbiamo chiarito che l’attività di recupero non può essere prevista senza un riconoscimento economico aggiuntivo per il semplice motivo che nel CCNL vigente non vi è alcun riferimento a tale obbligo.

L’attività di recupero non può mai essere confusa con quella ordinaria di insegnamento che prende avvio con l’inizio delle lezioni. Altro aspetto non trascurabile: il 14 settembre si aprono le scuole e il 20 settembre si vota per il referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari, con il solito allestimento dei seggi negli edifici scolastici. Vecchia questione, questa, di usare le scuole come sedi di seggio elettorale, anziché individuare luoghi alternativi per non interrompere l’attività scolastica. Il che la dice lunga sull’importanza che viene data all’istruzione da tutti i governi in carica. In questo scenario, che per usare un eufemismo si presenta caotico, mi piace evocare le parole di Mario Draghi che, parlando dei giovani e del loro futuro all’apertura del Meeting di Rimini 2020, ha detto: “Occorre mettere al centro della ricostruzione dell’Europa e dell’Italia il futuro dei giovani, investendo in istruzione, innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’economia”.

Parole di speranza e di fiducia che ci stimolano a continuare a credere nella nostra missione come docenti, a guardare sempre avanti e ad affrontare con impegno le sfide dell’innovazione e, come sindacato, ad operare, per la valorizzazione del personale e il riconoscimento della sua professionalità.

Durante il periodo del lockdown era diffuso lo slogan #insieme ce la faremo. Ce l’abbiamo fatta, sulla strada, anche se piuttosto in salita, della ripartenza. Ora siamo a un giro di boa. Raccogliamo tutte le nostre energie, soprattutto dinanzi alle difficoltà che verranno e che, appunto insieme, saremo in grado di superare.

A tutti i nostri lettori auguri sinceri di Buon anno scolastico e buon lavoro!

Elvira Serafini
Segretario generale dello Snals-Confsal

Scadenze di: settembre 2024