Si è svolto oggi, in modalità da remoto, il primo incontro del tavolo tecnico istituito presso il Ministero dell’Università e della Ricerca per affrontare i problemi degli Enti pubblici di ricerca (EPR).
Per l’Amministrazione erano presenti il Capo Segreteria del Ministro, dr. Domenico Petrazzuoli, il Capo di Gabinetto, Cons. Mario Di Nezza, il Dirigente per gli EPR, dr. Vincenzo Di Felice.
Il dr. Petrazzuoli ha introdotto la riunione specificando di voler dare alla stessa un indirizzo operativo e invitando le OO.SS. a esprimere i principali temi che il tavolo dovrà affrontare.
Lo Snals-Confsal ha illustrato le principali criticità del sistema degli EPR: dalla necessità di aumentare gli stanziamenti dei fondi ordinari d’ente per assicurare risorse adeguate al corretto funzionamento degli enti, al reperimento di nuove risorse per il rinnovo contrattuale, necessario anche a sostenere le ipotesi di modifica dell’ordinamento professionale, volte a valorizzare le diverse professionalità presenti negli enti e attualmente allo studio presso la Commissione paritetica per l’ordinamento professionale istituita all’ARAN.
Relativamente al contratto, lo Snals-Confsal ha richiesto la presenza di un rappresentante del MUR al futuro tavolo di contrattazione, per velocizzare la ricerca di soluzioni durante le trattative.
Il nostro sindacato ha espresso poi la necessità di intervenire a livello legislativo per eliminare i vincoli ancora esistenti sulla formazione dei fondi per l’accessorio, vincoli ormai agenti nell’ambito della PA solo su università ed EPR.
Tra i temi che il tavolo dovrà affrontare, la nostra delegazione ha segnalato anche il completamento del processo di stabilizzazione dei precari, con l’obiettivo di esaurire il precariato negli EPR, e la modifica delle recenti disposizioni per la stabilizzazione dei precari PA penalizzanti esclusivamente quelli degli EPR. Al tempo stesso, è stato richiesto un piano pluriennale di assunzioni negli enti, riconoscendo che le previsioni contenute nel DL Rilancio circa l’assunzione di 1300 ricercatori negli enti rappresentano un primo, importante, passo in avanti, ma che il sottodimensionamento del sistema della ricerca non può essere risolto con un provvedimento una tantum.
Lo Snals-Confsal ha ricordato anche la necessità di risolvere l’eccessiva frammentazione del sistema (24 enti e settori di ricerca vigilati da 8 ministeri e presidenza del consiglio) arrivando a una governance unitaria e rivedendo anche l’impianto zoppicante dell’Agenzia Nazionale della Ricerca, recentemente istituita.
Per finire, il sindacato ha fatto il punto sull’emergenza Covid-19, chiedendo al MUR di vigilare affinché la fase 2 sia gestita dagli enti tutelando al massimo la sicurezza e la salute dei lavoratori, ricordando che il lavoro agile è ancora la modalità ordinaria di attività nella PA fino a fine emergenza, ed evitando pericolose “fughe in avanti”, in grado di compromettere inutilmente i sacrifici fatti finora dall’intera società. Circa la previsione della Ministra Dadone di ampliare il ricorso allo smart working nella PA fino al 30% a fine emergenza, lo Snals-Confsal ha chiesto di adoperarsi nella programmazione fin da ora, con il reperimento di apposite risorse per favorire questo processo anche all’interno degli EPR.
Il dr. Petrazzuoli si è impegnato a considerare tutte le riflessioni avanzate dalle OO.SS. con l’intento di condividere nei prossimi incontri ipotesi di lavoro e proposte risolutive delle questioni sollevate.