Lo Snals Confsal si sta fortemente impegnando per il riconoscimento dei buoni pasto anche in regime di smart working, poiché essi ancora non vengono corrisposti al personale nonostante non ci siano norme ostative al riguardo. Inoltre, il nostro sindacato si sta battendo anche per il riconoscimento dell'indennità di turno agli aventi diritto, ricomprendendo anche i Responsabili di sede.
Proseguono in questi giorni le trattative tra Amministrazione e OO.SS. per giungere a un protocollo d’intesa che stabilisca le modalità di svolgimento delle attività lavorative dell’ente nel momento in cui si allenteranno i vincoli del lockdown nella PA.
E’ essenziale che un parziale rientro del personale nelle sedi di lavoro sia effettuato nel rispetto di un principio di cautela, salvaguardando in primo luogo la salute dei lavoratori e, soprattutto, delle fasce più fragili. Lo smart working dovrà continuare ad essere la modalità ordinaria di svolgimento delle attività dell’ente ancora per lungo tempo, e dovranno essere rinegoziate una serie di questioni legate a questa modalità lavorativa, che l’attivazione rapida in fase di emergenza ha impedito finora di regolare.
In particolare, lo Snals Confsal si sta fortemente impegnando per il riconoscimento dei buoni pasto anche in regime di smart working, poiché essi ancora non vengono corrisposti al personale nonostante non ci siano norme ostative al riguardo, tanto che altri enti di ricerca (come l’INFN e l’ISS) hanno già stipulato accordi in tal senso.
Inoltre, il nostro sindacato si sta battendo anche per il riconoscimento dell’indennità di turno agli aventi diritto, ricomprendendo anche i Responsabili di sede.
Sulle proposte delle OO.SS. è stato presentato oggi ai vertici dell’ente un documento unitario che rappresenta la pista di lavoro principale sulla quale costruire il piano di funzionamento dell’Istituto nel prossimo futuro.