L’attuale programma in scadenza Orizzonte 2020 ha rappresentato un successo per l’Europa ma l’Italia non ha saputo utilizzare i fondi assegnati e la spesa , a livello nazionale, è stata di gran lunga al di sotto in termini percentuali, delle risorse finanziarie messe a disposizione, nonostante la presenza dell’’Agenzia per la coesione territoriale, agenzia pubblica italiana, vigilata direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha l'obiettivo di sostenere, promuovere ed accompagnare programmi e progetti per lo sviluppo e la coesione territoriale.
L’Agenzia è stata istituita ai sensi dell'art. 10 del decreto legge 101/2013, acquisendo parte delle funzioni del soppresso Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, ed ha il compito di fornire supporto all'attuazione della programmazione comunitaria e nazionale (cicli 2007-2013 e 2014-2020), attraverso azioni di accompagnamento alle Amministrazioni centrali e regionali titolari di programmi operativi e agli enti beneficiari degli stessi, oltre ad attività di monitoraggio e verifica degli investimenti e di supporto alla promozione e al miglioramento della progettualità e della qualità, della tempestività, dell'efficacia e della trasparenza delle attività di programmazione e attuazione degli interventi.
Essa promuove lo sviluppo economico e la coesione al fine di eliminare il divario territoriale all’interno del Paese e rafforzare la capacità amministrativa della PA e deve rispondere ai fabbisogni di sviluppo dei territori per creare condizioni strutturali utili al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. La sua funzione principale, in sintesi, è quella di declinare con chiarezza attraverso bandi i programmi operativi (PO).
Per la programmazione 2014 – 2020 l’Unione Europea ha assegnato all’Italia oltre 46,4 miliardi distribuiti in 75 programmi tra nazionali e regionali attraverso tre fondi: fondo sviluppo regionale, fondo sociale, fondo di coesione. La spesa effettuata a ridosso del penultimo anno della programmazione Europa 2020 si attesta intorno all’8% dell ‘ammontare complessivo. Quindi è decisamente inadeguata ed insufficiente.
Tra le principali novità del nuovo programma "Orizzonte Europa", c'è la creazione di un Consiglio europeo dell'innovazione (CEI), che dovrebbe servire da referente unico per portare dal laboratorio al mercato le più promettenti tecnologie ad alto potenziale e rivoluzionarie e aiutare le start-up e le imprese più innovative a sviluppare le loro idee. Il nuovo CEI contribuirà a individuare e finanziare le innovazioni ad alto rischio e in rapida evoluzione che hanno forti potenzialità di creare nuovi mercati.
“Orizzonte Europa" prevede inoltre nuove missioni Ue per la ricerca e l'innovazione incentrate sulle sfide per la società e la competitività industriale (dalla lotta contro il cancro ai trasporti puliti o alla rimozione della plastica dagli oceani). Il programma intende anche massimizzare il potenziale di innovazione in tutta l'Ue, raddoppiando il sostegno fornito agli Stati membri in ritardo con gli sforzi per mettere a frutto il loro potenziale nazionale di ricerca e innovazione.
Dinanzi al nuovo scenario prospettato è auspicabile per l’Italia che l’Agenzia preposta per la gestione e la fruizione dei fondi messi a disposizioni cambi la governance per ottenere migliori e più efficaci risultati in termini di fruizione e spesa dei finanziamenti ricevuti dall’UE su tutto il territorio nazionale.