Abbiamo partecipato, come Snals, alla grande e riuscita manifestazione nazionale del 1° maggio, organizzata dalla Confsal, per celebrare una “Giornata del lavoro” che si potrebbe definire “storica” e per contribuire a rendere la Confsal sempre più forte e incisiva nel dare voce ai lavoratori, alle loro richieste di giustizia ed equità sociale. Tutto il mondo dell’istruzione e della cultura è stato rappresentato a Napoli e desidero qui ringraziare quanti, a costo di grandi sacrifici, sono venuti da ogni parte d’Italia per partecipare a questo importante evento.
Noi, come Snals, prima federazione della Confsal, rappresentiamo la Scuola, l’Alta formazione artistica e musicale, l’Università e la Ricerca e siamo convinti che solo mediante questi settori strategici si assicura a ogni persona il diritto all’apprendimento e alla sua piena realizzazione e si eliminano le disuguaglianze che impediscono la libertà e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese. La massiccia partecipazione dello Snals ha dimostrato che ci siamo, che contiamo e che vogliamo diventare ancora più forti. Se saremo uniti, riusciremo a realizzare questo obiettivo.
Tutto il comparto attende risposte serie dal futuro governo che, ad oggi, ancora non vede la luce, dopo 60 giorni dal voto. Un ritardo inaccettabile e deleterio che rischia di far retrocedere l’Italia a fanalino di coda nel contesto europeo e di esporla a seri rischi sui mercati internazionali, come ha ricordato il Presidente Mattarella, nel fare appello al senso di responsabilità dei partiti. Abbiamo bisogno di un governo responsabile che prenda in mano le redini del Paese, che metta al centro il lavoro e il benessere dei cittadini, l’istruzione e la cultura, imprimendo un’inversione di rotta tanto necessaria quanto ineludibile. Ben consapevoli del valore strategico dell’istruzione e della cultura per la formazione dell’uomo e del cittadino del domani e, quindi, per la crescita sociale ed economica del
Paese, ai tavoli ministeriali abbiamo rappresentato con forza tutte le categorie del comparto. Abbiamo rivendicato la centralità di tutti i settori del sapere, chiedendo risorse economiche certe e adeguate con un piano quinquennale di investimenti. Abbiamo contrastato con forza l’applicazione della legge 107/2015, deleteria e divisiva per la scuola. Abbiamo chiesto la valorizzazione di tutti i profili professionali che operano nel comparto, mediante retribuzioni equiparate a quelle dei paesi dell’eurozona.
Abbiamo, comunque, sempre cercato di difendere la dignità e la professionalità della categoria. Siamo scesi in piazza con la Confsal il 1° maggio perché crediamo che Scuola, Afam, Università e Ricerca siano le principali infrastrutture del Paese, risorse prioritarie per lo sviluppo e per il futuro delle nuove generazioni. E pretendiamo, fin d’ora, che il futuro governo come tali le consideri e le valorizzi, come avviene nei paesi europei dove si investe una consistente quota del Pil in istruzione e formazione, al contrario del nostro Paese dove, secondo l’OCSE, la spesa per l’istruzione è scesa del 14% negli ultimi cinque anni.
La nostra confederazione, la Confsal, alla quale siamo orgogliosi di aderire, ha cambiato rotta e, senza negare il passato, sta costruendo un nuovo futuro con il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta che ha rilanciato obiettivi ambiziosi e qualificate proposte sindacali, apprezzate nel mondo del lavoro. Lo ringraziamo per aver organizzato una “Giornata del lavoro” memorabile, dove sia i problemi dei lavoratori, sia dei giovani senza lavoro, sia dei pensionati hanno occupato un posto centrale. Siamo certi che, con la sua forza politica, la confederazione sosterrà lo Snals nel rappresentare ai tavoli le istanze del comparto e nel rivendicare politiche realmente innovative e riformatrici, fondate sulla centralità del lavoro e della persona.
Elvira Serafini
Segretario generale dello Snals-Confsal