Lo Snals-Confsal non ha firmato l’ipotesi di contratto collettivo 2016/2018 per il comparto Istruzione e Ricerca. Non era una decisione facile da prendere, ma dopo una lunghissima ed estenuante trattativa, non abbiamo esitato: nessuna firma, da parte nostra, su un contratto che mortifica tutto il personale della Scuola, dell’Afam, dell’Università e della Ricerca.
Un contratto che è la cartina di tornasole di questo governo, ormai agli sgoccioli del suo mandato, che ha spinto fino all’ultimo, e in tutta fretta, per “strappare” a tutti i costi una firma. Ma noi non potevamo firmare questo contratto. Per molte ragioni illustrate anche in un documento alla stampa che ha dato molta eco alla nostra coraggiosa decisione. Qui mi limito a dire che, per la parte normativa, non solo non è migliorativo, ma è addirittura peggiorativo perché riduce gli spazi dell’autonomia didattica, della contrattazione per le RSU, della mobilità che deve essere un diritto inalienabile.
Per quanto riguarda, poi, la parte economica, non si può spacciare per una vittoria l’aver spostato parte del bonus nella contrattazione.
Non cambia la sostanza della questione da noi posta: gli aumenti retributivi sono e restano irrisori. Erano altri gli impegni che avevamo chiesto al governo con le nostre pressanti richieste, e non da ora. Anche nel mio precedente editoriale, su queste pagine, le ho illustrate con molta chiarezza.
Avevamo rivendicato, in primis, lo stanziamento di risorse aggiuntive indispensabili per una vera valorizzazione delle professionalità che operano nel comparto. Ma anche un miglioramento della parte normativa, con la salvaguardia di alcune norme del vigente CCNL, ancora valide. Ma il Governo è rimasto sordo alle nostre giuste richieste e alle legittime aspettative della categoria.
Lo Snals-Confsal si è assunto la grande responsabilità di non apporre la propria firma per rispetto della dignità professionale di tutti i lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca che, dopo quasi un decennio di blocco contrattuale, meritavano molto di più. Meritavano un contratto dignitoso.
E la categoria ha capito. Abbiamo appreso, infatti, con grande soddisfazione, che il personale è dalla nostra
parte, perché ha compreso le motivazioni della mancata firma.
Già nel corso delle assemblee tenute dallo Snals-Confsal il 9 febbraio scorso, indette per illustrare il programma del sindacato per le elezioni delle RSU del 17-19 aprile e raccogliere le candidature, i colleghi hanno manifestato la loro forte, convinta adesione alla decisione di non sottoscrivere l’ipotesi di accordo, firmata da altre sigle sindacali. Ora si tratta di proseguire con forza e determinazione questo percorso, irto di ostacoli ma coerente, con il sostegno di tutta la categoria che ringrazio per la solidarietà che ci sta manifestando. Ne sono prova anche le numerose disponibilità che stiamo raccogliendo per le candidature nelle nostre liste per le elezioni delle Rsu e il gran numero di firme apposte finora alla nostra
petizione alle forze politiche italiane per ricollocare la scuola pubblica italiana al centro dei loro programmi in vista delle prossime elezioni del 4 marzo. Sarà questo un modo concreto per verificare se la politica ha davvero a cuore l’interesse del mondo dell’istruzione e i lavoratori della Scuola, dell’Afam, dell’Università e della Ricerca, faranno le loro valutazioni e decideranno di conseguenza.
Elvira Serafini
Segretario generale dello Snals-Confsal