Il 2017 si apre con rilevanti sfide da affrontare. Lo scenario politico, molto incerto e confuso, richiama l’impegno sindacale su molteplici fronti. A cominciare dalla richiesta di emanazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto scuola, scaduto da sette anni. L’accordo del 30 novembre scorso sul rapporto di lavoro nel
pubblico impiego ha posto le condizioni per avviare la trattativa e restituire valore alla contrattazione, affossata dalla legge 107. Non ci possono essere più alibi, dunque, per ulteriori e ingiustificate proroghe all’apertura del tavolo negoziale. Nella fase attuale altro obiettivo prioritario dello Snals-Confsal è di concludere in tempi brevi un buon contratto sulla mobilità del personale della scuola.
Con l’intesa politica raggiunta al Miur nello scorso dicembre (vedi a pag. 3) abbiamo cercato di correggere gli effetti negativi di alcuni aspetti della legge 107 che tanto disagio hanno creato tra il personale della scuola. Lo Snals-Confsal ha continuato ad operare per superare la famigerata “chiamata diretta” o “chiamata per competenze”, che tante ricadute negative ha prodotto sul personale e sulla scuola nel suo complesso, sostenendo la necessità che l’assegnazione dei docenti dall’ambito alla scuola non può essere lasciata alla discrezionalità dei dirigenti scolastici, imposta dalla legge 107 insieme a tutta una serie abnorme di oneri burocratici scaricati su di loro e sulle segreterie scolastiche. Per quanto riguarda l’attuazione della legge 107, l’approvazione delle deleghe da essa previste è passata senza un reale confronto con le organizzazioni sindacali.
Riteniamo il sistema delle deleghe non condivisibile perché dà al governo di turno la possibilità di riformare la scuola mettendo mano sui diritti e i doveri del personale. Servirebbero tempi e spazi adeguati per un dialogo costruttivo, considerata l’importanza di materie quali: la valutazione degli alunni; il sistema di reclutamento dei docenti, particolarmente problematico per la complessità dei collegamenti tra le vecchie classi di concorso e le nuove; il sistema integrato di istruzione e formazione dalla nascita ai sei anni. In particolare, abbiamo espresso forte dissenso sulla delega relativa alla valutazione degli alunni, stigmatizzando il ritorno al sistema delle lettere al posto dei voti e le modifiche all’esame di Stato. Non è certo attraverso la promozione garantita, infatti, che si garantisce la serietà della scuola che, per noi, resta obiettivo indiscutibile e primario.
Ci auguriamo che nel confronto con il ministro e nelle audizioni parlamentari ci sia la volontà di correggere il testo delle deleghe che, frutto di un Governo autoritario, restano comunque eccessive, oltre che discutibili nei contenuti. Accanto a questi temi vanno affrontate e risolte con la massima urgenza le problematiche relative alla stabilizzazione del precariato, al personale Ata e agli organici affinché le istituzioni scolastiche siano dotate delle risorse professionali, docenti e Ata, necessarie per il loro funzionamento.
Ci auguriamo che la politica degli annunci e degli interventi spot, tipica del passato governo, sia definitivamente tramontata e si riesca finalmente a confrontarsi democraticamente sui problemi reali e concreti della scuola, ovviamente nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Uno spiraglio in tal senso sembra arrivare dal neo ministro della pubblica istruzione, Valeria Fedeli, che nei primi incontri con i sindacati ha mostrato
alcune aperture al metodo del confronto e alle relazioni sindacali. Abbiamo espresso la nostra soddisfazione in tal senso, perché siamo convinti che soltanto seguendo tale metodo si potranno evitare gli errori del recente passato che hanno contribuito ad alimentare nelle scuole conflitti e tensioni e trovare soluzioni condivise per superare le negatività di una legge sbagliata e dannosa.
Occorre, insomma, ripristinare un clima di fiducia e di rispetto con il mondo della scuola sulla base dei principi di partecipazione, condivisione e confronto democratico, indispensabili per un effettivo miglioramento qualitativo della scuola italiana. L’impegno e il sostegno dello Snals-Confsal non mancheranno, con l’augurio che il nuovo anno sia propizio per la scuola italiana e i suoi operatori.
Marco Paolo Nigi
Segretario generale dello Snals-Confsal