Documento Snals-Confsal
sulle priorità strategiche della scuola e per il rinnovo del CCNL
Lo SNALS-CONFSAL, il più rappresentativo sindacato autonomo della scuola, indica le prioritarie questioni che riguardano la scuola e le misure indispensabili per la qualità del sistema educativo italiano e per la valorizzazione del personale della scuola che deve trovare un’adeguata risposta anche attraverso il rinnovo del CCNL.
Le priorità e le proposte di seguito indicate sono sostenute dalla ferma convinzione dello SNALS-Confsal che solo una nuova cultura che affermi la serietà degli studi, il valore dell’impegno e dei comportamenti responsabili eil riconoscimento del merito potrà rimettere in moto un cambiamento reale per lo sviluppo del Paese.
Questioni prioritarie e proposte
Organici per la qualità e l’autonomia
Per garantire un miglioramento della qualità della scuola e l’esercizio dell’autonomia occorre istituire l’organico pluriennale di istituto e di rete, su base almeno triennale,dando attuazione a quanto previsto dall’articolo 50 del decreto legge 5/2012, convertito nella legge 35/2012, quale misura indispensabile per:
· soddisfare le esigenze di organizzazione e programmazione degli interventi delle istituzioni scolastiche, garantire continuità nella progettazione e nell’attività didattica, promuovere lo sviluppo delle eccellenze, realizzare il recupero e l’integrazione;
· superare l’inefficiente e diseconomica distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, evitare il ricorso a improduttive esternalizzazioni del personale ATA, dare stabilità agli organici e ridurre il precariato.
Assunzioni e reclutamento
Nell’ottica del miglioramento del sistema scolastico occorre:
· dare continuità al piano pluriennale delle assunzioni di docenti e ATA, su tutti i posti vacanti e disponibili, dando anche un’equa soluzione ai docenti inidonei;
· individuare un percorso coerente tra la formazione iniziale, il TFA e il reclutamento attraverso concorsi pubblici, a cadenza triennale, quale modalità costituzionalmente prevista per la selezione del personale e l’istituzione di albi regionali dai quali reperire il totale dei docenti, terminata la fase della presenza delle GAE.
Misure per dare risposte alle giovani generazioni
Alla scuola non serve un’altra “riforma epocale”, né la riduzione della durata dei percorsi dell’istruzione secondaria superiore, ma interventi concreti per offrire maggiori opportunità formative ai giovani, per definire ruoli e responsabilità educative, per ammodernare e mettere in sicurezza le strutture scolastiche.
Lo SNALS-Confsal afferma la necessità di una netta distinzione tra tempo scuola che deve essere garantito dallo Stato con il proprio personale, al quale non può essere attribuito altro tempo di insegnamento in classe e di lavoro già particolarmente gravoso, e tempo di permanenza nelle strutture scolastiche per altri bisogni di formazione e di socialità da affidare ad altre figure educative, senza confusioni di ruolo e di professionalità.
Un maggior tempo di apertura delle strutture scolastiche è volto a dare risposte alle motivazioni e inclinazioni dei giovani, con attività sportive/culturali/artistiche, ad assicurare servizi di assistenza e di sostegno alle famiglie e a ottimizzare l’uso del patrimonio scolastico. Queste attività dovrebbero prevedere appositi finanziamenti, con contributi anche degli Enti Locali e delle famiglie.
Recupero e rafforzamento degli apprendimenti curriculari e promozione delle eccellenze
Le attività di recupero e rafforzamento degli apprendimenti curricolari, oltre a quelle finanziate dallo Stato, con risorse sempre più insufficienti, ma anche le iniziative volte alla promozione delle eccellenze potrebbero essere svolte, su base volontaria e libera, dai docenti delle scuole statali con oneri a carico delle famiglie, alle quali dovrebbero essere riconosciute forme di defiscalizzazione.
La proposta dello SNALS-Confsal è di prevedere, anche per i docenti, la possibilità di svolgere attività didattiche, oltre l’orario ordinario, in maniera trasparente e regolamentata con specifici strumenti giuridici e contrattuali, sotto forma di uno speciale regime di intramoenia.
Rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro
Le innovazioni e la valorizzazione del personale della scuola devono trovare il loro principale strumento nel nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro.
Occorre superare il blocco dei contratti di tutto il pubblico impiego e di quello della scuola, scaduti dal 2009, anche per cercare le soluzioni idonee ad affrontare alcune delle più importanti questioni della scuola italiana.
Nel rinnovo del CCNL sono, infatti, da considerare le condizioni lavorative rese tra l’altro più onerose:
· dalle nuove emergenze educative e dai diversificati bisogni formativi delle giovani generazioni, cui il personale della scuola fa fronte attraverso un costante impegno non sostenuto da misure di sistema e da riconoscimento sociale. Un lavoro che diventerà ancora più impegnativo, soprattutto se ci sarà quella svolta sulla serietà che implica ancora di più rigore scientifico, didattico e personale;
· dalla necessità di sostenere la professionalità di tutto il personale della scuola, soprattutto dei docenti nella progettazione formativa, nella ricerca educativa, nella valutazione didattica e di sistema, con la formazione in servizio e l’aggiornamento, da regolamentare con nuovi criteri, contenuti e modalità, adeguatamente finanziati;
· dai cambiamenti dal punto di vista degli ordinamenti, dell’innovazione tecnologica, dell’organizzazione sul territorio, con l’istituzione generalizzata degli istituti comprensivi e con i nuovi parametri del dimensionamento delle istituzioni scolastiche.
Lo SNALS-Confsal indica, pertanto, le prioritarie condizioni per aprire un utile confronto negoziale:
· aumento della massa salariale per un adeguamento delle retribuzioni di tutto il personale della scuola, penalizzato nel confronto internazionale, dal blocco dei contratti, che ha comportato, di fatto, la mancata sottoscrizione di due rinnovi contrattuali, la cui durata è ora triennale, con una perdita di alcune centinaia di euro effettive di retribuzione mensile, determinando un’ulteriore diminuzione del potere di acquisto e l’impoverimento della categoria, anche per l’aumento del costo della vita e l’elevata pressione fiscale;
· riconoscimento della progressione economica legata all’anzianità di servizio con un accorciamento dei tempi per il raggiungimento del massimo retributivo in linea con altri Paesi europei,quale valorizzazione delle competenze maturate e rafforzate con l’esperienza professionale e personale;
· individuazione di forme di merito professionale, il cui riconoscimento, accertato con criteri trasparenti, non può essere affidato a organi monocratici;
· rideterminazione dei criteri di attribuzione degli incarichi e di erogazione dei compensi per il personale che svolge particolari compiti progettuali, organizzativi e di raccordo interno alla scuola o con l’ambiente esterno, per evitare distorsioni, posizioni consolidate e progetti inefficaci.
Il rinnovo del CCNL deve, quindi, portare a fare chiarezza su molti profili inerenti alla valorizzazione professionale del personale della scuola, e dei docenti in particolare, distinguendo tra carriera, legata all’anzianità di servizio alla quale può essere riservata una quota intorno all’80% del valore della retribuzione e merito professionale, riconosciuto attraverso percorsi condivisi al quale si può ipotizzare di riservare una quota intorno al 20% del valore della retribuzione. Devono essere, inoltre, rese disponibili risorse per il riconoscimento della produttività, rapportata a maggiori impegni utili ed effettivamente svolti.
Per tutte le questioni sopra richiamate, lo SNALS-Confsal ritiene che, nel rispetto del principio della coincidenza fra la vigenza della disciplina giuridica e di quella economica, sia indispensabile una tempestiva apertura del confronto, e della successiva sessione negoziale,contestualmente sulla parte normativa e su quella economica.
L’auspicio è che il Governo voglia esprimere una volontà unanime e assumere precisi impegni nell’avvio di un proficuo confronto, nella comune consapevolezza che il rinnovo del CCNL serva non solo a dare risposte al personale, con un adeguamento retributivo allineato ai principali paesi dell’eurozona, ma anche per generare innovazione in un clima di condivisione e di partecipazione.
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