22/10/2013 14:17(Lab)
SINDACATO
Scuola: Nigi (Snals-Confsal), dl 104 deludente e lontano da aspettative
"Risorse del tutto insufficienti e interventi sul personale assolutamente da correggere".
Varsavia, 22 ott. (Labitalia) - "Valutiamo il dl 104 deludente e lontano dalle aspettative della scuola e dei suoi operatori". E’ la posizione ribadita da Marco Paolo Nigi, segretario generale dello Snals-Confsal, in occasione del Consiglio nazionale del sindacato autonomo della scuola, che per questa seconda edizione del 2013 si svolge a Varsavia. “E’ una critica sulla sostanza del documento: sui titoli saremmo d’accordo, ma manca tutta la parte che sostiene le innovazioni perché non ci sono fondi. Per non dire, per la parte propriamente sindacale, che si allunga di un anno la contrattazione e non si parla degli scatti di anzianità", afferma Nigi a Labitalia.“E’ vero che gli argomenti e le linee di tendenza sono nella direzione da noi auspicata -ammette- ma le risorse investite sono del tutto insufficienti e gli interventi sul personale sono assolutamente da correggere. Certo, il principale, ma direi unico, fatto serio del decreto legge è la previsione di un nuovo piano triennale, per il quale lo Snals-Confsal si è speso in ogni sede e in ogni occasione”. Tuttavia, precisa Nigi, "le nomine in ruolo, così come le riduzioni di organico, sono state compiute da tutti i governi, di qualsiasi maggioranza, più o meno ‘strana’”. "E’ una decisione necessitata dai fatti: è lo stesso sistema -sottolinea- che lo chiede, non potendosi ‘tenere’ con una percentuale ancora maggiore di precariato. Nessun particolare merito, nessuna inversione di tendenza, come qualche sigla sindacale si è inaspettatamente affrettata a dichiarare, salvo promettere battaglie ed emendamenti su aspetti rilevanti del decreto legge". Per Nigi, vi sono poi “misure, tra l’altro, più collegate a infrastrutture e a servizi che ai bisogni fondamentali della scuola e che sono spalmate su una platea vastissima di soggetti”. “Le risorse previste dal decreto legge, infatti, o sono aleatorie -avverte- o arriveranno alle scuole in misura ridicola e, per di più, comporteranno un sovraccarico di impegni in progetti, in graduatorie e in partecipazione a bandi, con un aumento non solo di lavoro ma di burocrazia”. Dunque, “non sono solo norme inconcludenti ma ‘offensive’, per la loro incompletezza e il loro messaggio”, incalza Nigi, riferendosi in particolare alla norma sulla formazione del personale scolastico. Insomma, “nel dl si trovano solamente quegli obiettivi che ogni volta si enunciano nei documenti ministeriali”, sottolinea ancora il segretario generale dello Snals, definendolo “una misura non strutturale e un’invasione in campo contrattuale”. “Ma governo e amministrazione ormai da anni scaricano direttamente sulle scuole e sui docenti le vere responsabilità e i veri oneri”, attacca. Non solo. “Anche agli studenti -rimarca Nigi- poco è offerto e garantito. Sono riproposti interventi sull’orientamento, dopo decenni di progetti e sperimentazioni mai verificate”.
22/10/2013 14:13(Lab)
Governo: Nigi (Snals-Confsal), da dichiarazioni non si passa a fatti
Dal consiglio nazionale a Varsavia Nigi spiega: " Il giudizio sull’azione del governo è fortemente critico"
24 Ore Varsavia, 22 ott. (Labitalia) - "Il nostro sentimento sulla situazione generale del Paese è di grande preoccupazione, il giudizio sull’azione del governo è fortemente critico, la percezione è che dalle dichiarazioni d’intenti non si sia ancora passati ai fatti". E’ il giudizio espresso dal segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, aprendo i lavori del Consiglio nazionale del sindacato autonomo della scuola, che per questa seconda edizione del 2013 si svolgono a Varsavia."Ci troviamo, ancora una volta, di fronte a una sostanziale disattenzione della classe politica -dice- verso i reali problemi del Paese e dei cittadini, a una ‘presa in giro’ di cui hanno la responsabilità collettiva tutti i partiti politici e una parte importante degli apparati dello Stato”. "La classe politica, a distanza di mesi, sta dimostrando di essere ancora attanagliata dalle sue questioni di sopravvivenza: a difendere l’indifendibile, a perpetuare i suoi privilegi e le sue rendite di posizione, a essere ‘incartata’ in uno scontro ideologico", avverte Nigi, aggiungendo: "Tutto ciò ha portato a quel blocco che ha inquinato la vita sociale e culturale, che ha montato e ‘rismontato’ riforme che non hanno avuto perciò continuità e coerenza". “I nostri settori -sottolinea- sono tra i più colpiti da questa discontinuità, da queste fratture, da queste ricorrenti marce indietro e fughe in avanti. Il risultato è che non si sono raccolti gli esiti di riforme, non c’è stata azione amministrativa adeguata, non c’è un messaggio chiaro agli addetti ai lavori, non ci sono richieste precise ai giovani e alle famiglie, né chiare indicazioni su quello che si promette e su quello che si vuol ottenere”. “Una situazione pericolosa perché frammenta il Paese in interessi di parte, non crea visione del senso di marcia, quasi impedisce di formulare un’attesa positiva per un cambiamento”, rimarca."Nonostante la fragilità dell’attuale maggioranza, si prendono provvedimenti ‘forti’ nei confronti di tutto il pubblico impiego -conclude il segretario generale dello Snals-Confsal- con l’ulteriore proroga del blocco dei contratti di tutto il pubblico impiego, confermata da ultimo con la legge di stabilità”.
Wed, 23/10/2013 -
SNALS. Una scuola che apre alle 8 e chiude alle 20
red - E' il sogno del segretario SNALS Marco Paolo Nigi, lanciato durante il Consiglio nazionale a Varsavia. Una proposta che va inserita in un progetto più ampio secondo un ideale di “una scuola seria e moderna”
Un rilancio, in realtà, già ripreso ampiamente dal nostro portale, che prevede anche uno speciale regime di "intramoenia" per i docenti, su base volontaria e libera che darebbe la possibilità di svolgere attività didattiche, in maniera trasparente su piccoli gruppi di allievi.
"Noi immaginiamo - spiega Nigi - una scuola che apre la mattina alle 8 e si chiude la sera alle 20, ma divisa in una parte di istruzione nella mattina, un’attività educativa integrativa nel pomeriggio con altri docenti e personale non docente adeguato e il contributo di enti locali e famiglie, e un terzo momento come dopo-scuola riservato agli alunni che vogliono approfondire o che sono carenti in alcune discipline e con docenti della scuola volontari che potrebbero in un regime di ‘intramoenia’ poter fare delle lezioni private, in una visione di scuola basata sulla serietà degli studi e non di scuola-parcheggio come purtroppo succede".
"E' una misura - tiene a precisare il segretario - che può essere attivata ovunque, magari accompagnata da forme di defiscalizzazione, sia per le famiglie sia per i docenti, e da strumenti di aiuto ai ‘veri poveri’, prendendo le risorse anche da quell’antiquata e generale gratuità dei libri di testo nella scuola primaria, che poi s’interrompe negli anni successivi, pure all’interno dell’obbligo di istruzione”.
“Certamente - afferma Nigi - serve una didattica innovativa e nuovi ambienti educativi. Ma serve anche modificare l’assetto e l’articolazione del tempo scuola e del tempo di apertura delle scuole”.
“Il tempo scuola dedicato alla vera funzione della scuola, al curricolo e allo studio serio, deve essere garantito dallo Stato - spiega - con il proprio personale, al quale non possono essere attribuiti per legge altri compiti e non può essere assegnato altro tempo di insegnamento in classe e di lavoro. Un impegno già gravoso non solo per i docenti, ma anche per gli studenti”.
Lo scopo è di trasformare la scuola in un centro di aggregazione permanente per altri bisogni di formazione e di socialità con attività sportive, culturali, artistiche.
“In questo modo, si prendono effettivamente in carico anche le necessità di assistenza e di sostegno alle famiglie - conclude il segretario - e l’uso ottimale del patrimonio scolastico. Si dà, inoltre, una risposta concreta alle indicazioni pedagogiche ed europee sull’integrazione dell’istruzione formale, non formale e informale. Si risponde così alla valorizzazione delle inclinazioni, delle motivazioni e dei talenti dei giovani e si creano le condizioni per elevare i loro livelli di apprendimento”.