Si riporta, di seguito, il testo dell’editoriale del Segretario Generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, che verrà pubblicato sul prossimo numero dell’organo di stampa della nostra Confederazione: “Confsal, Società, Cultura, Lavoro”.
EQUITA' FISCALE E OCCUPAZIONE
Legge di stabilità 2013 con due priorità ineludibili
Il destino del Governo legato alla “governabilità reale del Paese”
di Marco Paolo Nigi
Nelle prossime settimane, la legge di stabilità 2013 sarà “scritta” dal Governo e approvata dal Parlamento nel contesto dell’osservanza dei vigenti patti dell’eurozona, ma in assenza dei pesanti effetti della procedura di infrazione. In altri termini, il governo Letta dovrà attuare con coerenza e rigore i patti eurozona, ma non dovrà subire le “ricette” imposte dalla governance dell’eurozona.
Pertanto, il governo dovrà avere soltanto la capacità e il coraggio di mettere in essere una legge finanziaria corretta e innovativa sul piano della metodologia d’intervento e soprattutto coerente ed equa su quello dei contenuti politici.
Se è vero che il governo Letta ha un senso nel dover assicurare un servizio al Paese, la legittima aspettativa del cittadino e del contribuente onesto è quella di poter finalmente prendere atto di una legge di stabilità fiscalmente equa e orientata verso la valorizzazione del lavoro e della crescita economica e occupazionale.
Sul fronte della razionalizzazione della spesa pubblica, si rende indispensabile definire una scala delle priorità dei servizi pubblici essenziali da erogare al livello qualitativo eurozona e deve essere abbandonato definitivamente il metodo dei tagli lineari, illogici e irrazionali.
Riguardo all’entrata finanziaria, con la prossima legge di stabilità si dovrà chiudere in via definitiva la questione della copertura finanziaria della revisione dell’IMU e dell’attesa sospensione dell’aumento dell’aliquota ordinaria dell’IVA e soprattutto si dovrà definire un piano organico per la defiscalizzazione delle retribuzioni e delle pensioni e per sollevare dall’eccessivo peso fiscale le imprese virtuose e innovative che investono e assumono stabilmente, nonché prevedere il rinnovo dei contratti pubblici con la relativa copertura finanziaria.
La puntuale approvazione della legge delega per la riforma del fisco, in avanzato iter parlamentare, e dei suoi decreti attuativi potrà accompagnare gli effetti di una legge di stabilità funzionale all’apertura di una nuova stagione di legalità, di attrazione di investimenti, di promozione del lavoro e dell’impresa produttiva e innovativa, della riduzione del debito pubblico e del conseguimento dell’obiettivo di un’evasione fiscale fisiologica.
Tutto questo potrà essere possibile se il governo di servizio riuscirà attraverso una mirata mediazione politica parlamentare ad affermare le ragioni superiori del Paese e a mettere in essere azioni coerenti ed atti equi.
La stabilità di governo nell’attuale e prospettica situazione politica, economica e finanziaria, potrà essere determinante per fare o perlomeno per creare le condizioni per avviare le grandi riforme strutturali del Paese. Occorre, però, recuperare un sufficiente livello di coesione sociale per “fare sistema”, al fine di trovare nel Paese la forza per la indispensabile spinta decisiva verso l’aggancio della ripresa economica globale.
Si rende, pertanto, necessario un patto sociale, da verificare nella fase della sua corretta e puntuale attuazione, al fine di fornire ai giovani concrete opportunità di lavoro e restituire ai lavoratori e ai pensionati il perduto potere di acquisto che consenta alle famiglie di uscire dalla situazione di indigenza o difficoltà economica e sociale, nonché per razionalizzare il welfare con l’obiettivo di erogare puntualmente i servizi essenziali ad un buon livello qualitativo, senza sprechi e ruberie.
Il governo dovrebbe essere ormai pienamente consapevole che il suo destino è legato all’approvazione di una “buona”, innovativa ed equa legge di stabilità e alla governabilità “reale”del Paese.
La Confsal, da parte sua, al fine di realizzare tutto questo si dichiara disponibile a fare la sua parte in piena autonomia e con la dovuta responsabilità sociale, mentre al di fuori di questa prospettiva sarà costretta a mettere in atto, con le federazioni aderenti, azioni di protesta e di lotta.